MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Allarme sicurezza in via Forlanini: ogni giorno furti in casa e truffe

Come migliorare la qualità di vita del quartiere? "Con una maggiore presenza delle forze dell’ordine" è al primo posto

Ladri (foto di repertorio)

Ladri (foto di repertorio)

Milano, 22 febbraio 2019 - Come migliorare la qualità di vita del quartiere? «Con una maggiore presenza delle forze dell’ordine» è al primo posto. Segue «la creazione di più occasioni di aggregazione»; poi, «riorganizzando la raccolta dei rifiuti e la pulizia stradale». Negli ultimi 3 anni, in 182 hanno dichiarato di aver subito truffe o tentativi di raggiri, 169 hanno avuto a che fare con ladri d’auto, moto o bici, 158 si sono ritrovati la cantina o il box svaligiato. E se 707 sono gli «atti illeciti» segnalati, 156 non sono stati denunciati da chi li ha subiti. È una sintesi del risultato del questionario promosso dall’Associazione Comitato per la sicurezza dei residenti e la vivibilità del quartiere Forlanini: su 2.053 moduli distribuiti, ne sono ritornati 764 compilati. Numeri presentati mercoledì all’incontro organizzato dall’associazione al centro anziani di via Zante 36 al cospetto della vice sindaco Anna Scavuzzo.

Più di cento persone in platea. Presenti anche rappresentanti del Municipio 4 e diverse realtà della zona. «Finora abbiamo ottenuto dei risultati positivi - spiega il presidente del comitato, Giuseppe Castro - come il progetto di riqualificazione di piazza Artigianato e la possibilità di allestire un nostro banchetto al giardino di piazza Ovidio per favorire una frequentazione sana». Ma chiediamo «più telecamere di sorveglianza, maggior presenza di vigili di quartiere e più pattugliamenti delle forze dell’ordine». Non solo: il comitato propone un «Progetto di controllo del vicinato» («dopo il no della Prefettura - ricorda Castro - dello scorso aprile alla nostra prima proposta di sorvegliare il quartiere in collaborazione con l’Associazione poliziotti italiani«).

Un «coinvolgimento dal basso», come spiega Salvatore Crapanzano, presidente del Coordinamento dei comitati milanesi. Un progetto che però ora come ora non sembra fattibile. «Sì, però, a un lavoro congiunto, di reciproco scambio - la risposta della vice sindaco -. Fermo restando che la sicurezza è un obiettivo verso il quale si dovrà sempre tendere e che c’è chi è preposto a mantenerla. Il problema non è raccogliere le informazioni (solo il mio assessorato raccoglie 200 segnalazioni al giorno) ma potenziare le pattuglie». Ancora: «I vigili di quartiere sono attivi in questa zona, anche se il percepito è infinitamente minore del lavoro reale, e ci sono 23 telecamere nel quartiere che trasmettono le immagini alla Centrale operativa. 

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