Via ecomostri e amianto La Piarda torna a respirare

Fa parte dell’ultima e più importante area forestale della Pianura Padana ma negli anni era stata pesantemente alterata dal cemento. Ora il recupero

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di Giovanni Chiodini

Il bosco della Piarda tornerà ad assumere un aspetto più vicino a quello dei querceti perifluviali della Pianura Padana, di grande valore naturalistico ed oggi particolarmente rari. Questa zona a ridosso del fiume fa parte dell’ultima e più importante area forestale della Pianura Padana, che purtroppo è stata pesantemente alterata negli anni ‘70 dalla costruzione di numerosi edifici in muratura e di casotte in legno, di cui molte abusive e a poche decine di metri dal fiume, realizzate prima dell’entrata in vigore della normativa di tutela del Parco.

Dopo una prima serie di interventi attuati nel 2019, nell’ambito del progetto Life Ticino Biosurce finanziato dall’Unione europea, ora sono ripartiti i lavori di riqualificazione ambientale di quest’area. In primo luogo saranno demoliti gli ultimi fabbricati rimasti e con essi verranno smaltiti anche i cumuli di rifiuti abbandonati. Si tratta soprattutto di Eternit, macerie, lamiere, plastica, rifiuti speciali emersi due anni fa dopo un primo intervento di riqualificazione dell’area.

Con l’eliminazione delle piante esotiche e la riduzione del rovo che aveva invaso abbondantemente i giardini abbandonati erano infatti emerse numerose piccole costruzioni abusive, ripostigli, baracche oltre che depositi di rifiuti e macerie, prima coperti dalla vegetazione. Questo primo intervento consentirà la rimozione dei manufatti e delle baracche che versano in stato di precarietà e che costituiscono elemento di forte degrado per il territorio, oltre a essere potenziali fattori di rischio ambientale per la presenza di amianto e per la sicurezza dei fruitori dell’area. L’intervento proseguirà successivamente con la demolizione delle restanti strutture in muratura.

"Esprimo grande soddisfazione nel vedere l’avvio dei lavori di risanamento dei boschi della Piarda di Bernate – commenta il consigliere del Parco del Ticino, Fabio Signorelli – L’iter burocratico è stato lungo e complesso ma con questo intervento iniziamo a ridare dignità a un luogo che per lungo tempo è rimasto in stato di degrado". L’intervento è stato affidato a La Solidarietà Giacomo Rainoldi, società cooperativa sociale di Albairate che prevede tre settimane per la demolizione delle costruzioni e dei manufatti, la verifica e classificazione dei rifiuti, la suddivisione per tipologia e riduzione dei loro volumi , la rimozione di tutti i rifiuti a base di amianto provvedendo all’incapsulamento delle lastre e il trasporto presso le discariche autorizzate. Il costo totale dei lavori a carico del Parco Ticino è di circa 19mila euro. Oggi gran parte dell’area è di proprietà del Parco del Ticino.

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