Incendi nel fortino di via Cavezzali, l’amministratore si dimette: "Così è ingestibile"

Palazzo privato covo di criminalità e degrado. Dieci giorni fa le coltellate

Rifiuti ammassati nel cortile dell'ex Jolly di via Cavezzali

Rifiuti ammassati nel cortile dell'ex Jolly di via Cavezzali

Milano - Il buio. I sacchi dell’immondizia carbonizzati. Una melma nera su pianerottoli e scale. Alle 15, la situazione nel palazzone di via Cavezzali 11, l’ex residence “Jolly“ di nove piani più uno interrato, un alveare con 208 mini appartamenti che negli anni è diventato covo di sbandati, pusher e piccoli criminali, è questa: si avanza solo accendendo le torce dei cellulari perché manca la corrente elettrica e la luce naturale non raggiunge le scale neppure in pieno pomeriggio.

E bisogna fare lo slalom tra la spazzatura mentre nel naso penetra l’odore acre del fumo che ancora impregna l’aria a distanza di 10 ore dal divampare di due incendi, uno al quarto piano e l’altro all’ottavo: a fuoco cumuli di rifiuti. Le cause sono da accertare ma il sospetto è che qualcuno abbia appiccato il fuoco volutamente dato che le fiamme hanno interessato piani diversi a distanza ravvicinata. Alle 5 il complesso è stato evacuato dai vigili del fuoco intervenuti insieme al 118 (per fortuna non ci sono stati feriti né intossicati), alla polizia di Stato e alla polizia locale. In strada una cinquantina di persone, rientrate in mattinata.

Ma l’episodio diventa l’occasione che riaccende i riflettori su questo “buco nero“. Un palazzone privato nella morsa del degrado da anni. Si arrende l’amministratore di condominio: "Ho dato le dimissioni prima di Natale. La situazione è talmente difficile che va al di là delle mie forze. Io ho amministrato questo palazzo per 3 anni e avevo già presentato le dimissioni nel 2022, poi ritirate perché mi era stato promesso dai condòmini proprietari che avrei avuto l’elenco degli inquilini. Tuttora non ce l’ho. Mi era stato anche promesso che avrebbero affittato gli alloggi solo a persone 'fidate'".

Non risultano occupazioni abusive denunciate ma le intrusioni indesiderate sono realtà. "I consiglieri del condominio stanno preparando una denuncia perché sono state sfondate porte di abitazioni sotto sequestro". Quanto agli incendi, "ce ne sono stati anche nelle scorse settimane e abbiamo già speso migliaia di euro per pulire". Perché continuare ad appiccare roghi? "Probabilmente per la volontà di qualcuno di mantenere il degrado assoluto". Tanti anche i debiti accumulati negli anni. La Prefettura evidenzia che la situazione è monitorata, già da prima che scoppiasse l’incendio, e conferma che non risultano denunce di occupazioni abusive. Oggettiva, la situazione di degrado igienico-sanitario del luogo di proprietà privata. Al 5 aprile del 2018 risale il maxiblitz compiuto da 700 agenti che sgomberarono il fortino. Lo scorso 28 dicembre, una lite in cortile finì a coltellate. E tre mesi fa si scoprì che proprio l’ex residence era la base operativa di una banda di rapinatori algerini di orologi di lusso che colpivano in pieno centro. La beffa? Nel mercato immobiliare, i prezzi degli alloggi in via Cavezzali 11 restano alti. In un annuncio, 35 metri quadri vengono messi in vendita a 130mila euro.

 

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