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Cronaca

Milano, la stretta via Bagnera: “Fu la strada del mostro, adesso rifiuti e graffiti”

È la strada più stretta della città. E forse, anche una delle più inquietanti. Perché fu teatro degli omicidi di uno dei primi serial killer della storia italiana. A un secolo e mezzo da quegli eventi, appare come una stradina lastricata, stretta fra le mura scure delle case, imbrattata da scritte e solcata da una scìa di rifiuti

Milano, via Bagnera

Milano, via Bagnera

Milano – È la strada più stretta della città. E forse, anche una delle più inquietanti. Perché via Bagnera fu teatro degli omicidi di uno dei primi serial killer della storia italiana: Antonio Boggia, il “mostro di Milano“. Era il 1860: in questa stradina del centro, alle spalle di via Torino, vennero ritrovati i cadaveri di quattro persone, uccise per denaro, a colpi di mannaia, e sepolte sotto il pavimento di una cantina. Giudicato colpevole, Boggia fu impiccato nel 1862: fu l’ultima condanna a morte di un civile, in città, fino alla Seconda guerra mondiale. A un secolo e mezzo da quegli eventi, via Bagnera appare come una stradina lastricata, stretta fra le mura scure delle case, imbrattata da scritte e solcata da una scìa di rifiuti.

“Spesso vedo borse e zaini vuoti, rubati e poi gettati per strada”, racconta Aleksandra Sindeeva, dipendente della trattoria all’ingresso della strada. “È una via secondaria dove passa poca gente”, aggiunge Marco Crippa, che lavora in zona. Ma secondo la leggenda, qui continua ad aggirarsi anche lo spirito del Mostro di Milano. Chissà se qualcuno riesce a sentirlo.