ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

La sliding door di via Ascanio Sforza, pedonalizzazione e nuovo selciato: come poteva diventare

Gürkan Güney, laureato al Politecnico, urban designer e docente a Istanbul, ridisegnò l’area: "Grandi potenzialità inespresse". Il piano fu presentato in Comune, ma è rimasto un'idea chiusa in un cassetto

Il progetto di pedonalizzazione firmato da  Gürkan Güney (nel riquadro)

Il progetto di pedonalizzazione firmato da Gürkan Güney (nel riquadro)

Milano, 7 febbraio 2024 – Si dichiara “deluso” che il suo progetto di pedonalizzazione di via Ascanio Sforza – presentato anche ai piani alti del Comune - sia rimasto solo un bel rendering. Gürkan “Gigi“ Güney, 35 anni, è oggi affermato architetto del paesaggio e urban designer ad Instanbul, dove è pure docente universitario. L’urbanista però ha vissuto dal 2012 al 2018 a Milano, per prendere la laurea magistrale del Politecnico e diventare poi libero professionista. "Nel 2015 bazzicavo molto l’area del Naviglio Pavese abitando nelle vicinanze. Ero amico di Michele Berteramo, il proprietario del Movida. Da urbanista mi sono subito saltati all’occhio i limiti di via Sforza. Ho deciso, ‘pro bono’, di realizzare questo progetto per ridisegnare l’area che ad oggi non sfrutta la sua bellezza storica, culturale e architettonica".

Quali sono i limiti di via Sforza?

"Almeno tre: la zona non è ‘pedestrian friendly’ ma orientata ai veicoli. Il pavimento non ha alcuna varietà di materiali. Il contesto prezioso del Naviglio poi non è sfruttato".

La sua idea?

"Perché sia uno spazio pubblico sostenibile, accessibile e vivace il Naviglio Pavese dovrebbe essere pedonalizzato 24 ore. Non basta la zona a traffico limitato che vieta il flusso veicolare in certi orari. Servirebbe anche un restyling. Il mio progetto incorpora elementi avanzati di design del paesaggio, per migliorare l’ambiente urbano e fornire un’area serena ma dinamica a residenti e visitatori".

Nel dettaglio?

"Partiamo dalla pavimentazione. Invece che l’attuale asfalto e la balaustra che unisce in modo un po’ triste cemento e pietra naturale, suggerisco un’integrazione di pietra naturale con una linea verde (ossia erba e piantumazioni, ndr) e un percorso in legno, di sicuro impatto estetico. Nei rendering ho inserito passerelle e sedute per avvicinare le famiglie al contesto acqueo, come alla Darsena. Ho suggerito un nuovo sistema di illuminazione con arredo di design essendo l’area frequentata anche di notte per i locali. Il risultato è aumentare il traffico pedonale: il Naviglio Pavese ha tutte le carte per diventare una delle destinazioni principali per il tempo libero, rafforzando i legami comunitari con l’uso condiviso di uno spazio pubblico rivitalizzato".

Avete presentato il progetto anche al Comune?

"Certo, tra 2015 e 2016 sia agli uffici tecnici che agli allora assessori all’Urbanistica e alla Mobilità (Pierfrancesco Maran e Marco Granelli, ndr ). È anche fra i progetti del bilancio partecipativo, dove ha preso 111 voti. Purtroppo, nonostante fosse piaciuto, è rimasta una bella idea rinchiusa nel cassetto, senza mai tradursi in solida realtà…".