
Via al rilancio dell’azienda Una luce in fondo al tunnel
di Massimiliano Saggese
Alla Deloro Microfusione, storica azienda leader di microfusioni con circa 200 dipendenti, la luce in fondo al tunnel è diventata realtà. Dopo anni di difficoltà che hanno visto l’utilizzo ripetuto della cassa integrazione, l’azienda è stata acquisita da una nuova proprietà americana che sta investendo nello stabilimento di Pieve Emanuele. La nuova governance aziendale è impegnata nel risanamento economico, sta assumendo nuovo personale e sta effettuando importanti investimenti in impianti e tecnologia. Anche il servizio mensa è stato migliorato con la stipula di un nuovo contratto di appalto discusso con i lavoratori nella commissione mensa. "Siamo molto contenti circa gli ultimi sviluppi sulla Deloro Microfusioni, azienda storica e tra le più grandi e prestigiose del nostro territorio - spiega il sindaco Pierluigi Costanzo -. Un investimento di questo tipo non solo rilancia l’azienda in questione, ma ci fornisce un buon segnale sull’attrattività di Pieve come base per attività produttive: spero di avere presto occasione di incontrare i nuovi vertici dell’azienda e una rappresentanza dei dipendenti che hanno tenuto duro in un periodo così difficile". "Le lavoratrici e i lavoratori dell’azienda hanno vissuto per ben sette anni una situazione di incertezza e crisi aziendale. A partire dalla recente acquisizione abbiamo assistito a un costante incremento degli ordini che consentono il pieno utilizzo degli impianti - spiegano Andrea Torti della Fiom Cgil di Milano e Antonio Iavarone della Fim Cisl di Milano -. Per oltre un anno abbiamo chiesto alla nuova direzione di coinvolgere le maestranze nel risanamento e rilancio dell’azienda e abbiamo avviato la trattativa per la contrattazione di secondo livello con la presentazione delle richieste di lavoratori e lavoratrici votate all’unanimità in assemblea.
Oltre al ripristino del premio di risultato variabile con una parte garantita, abbiamo presentato proposte innovative volte ad incentivare la parità di genere e la conciliazione vita-lavoro. Abbiamo chiesto l’estensione dei permessi retribuiti per visita medica anche alle visite dei figli minorenni, un contributo aziendale per integrare il primo mese di congedo facoltativo di maternità e paternità dall’80% al 100% e i rimanenti mesi dal 30% al 50% e un pacchetto di ore di permessi retribuiti per l’inserimento al nido e alla scuola dell’infanzia dei figli. Il prossimo incontro con l’azienda si terrà entro la fine di marzo per proseguire la trattativa".