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Vergani, ecco i giornalisti premiati. Dalla fuga dai talebani al nubifragio

Cristina Giudici vince il Nuovo Premio Vergani 2024 a Milano, insieme ad altri giornalisti premiati per eccellenza nel giornalismo. Allarme sul futuro della cronaca.

Cristina Giudici vince il Nuovo Premio Vergani 2024 a Milano, insieme ad altri giornalisti premiati per eccellenza nel giornalismo. Allarme sul futuro della cronaca.

Cristina Giudici vince il Nuovo Premio Vergani 2024 a Milano, insieme ad altri giornalisti premiati per eccellenza nel giornalismo. Allarme sul futuro della cronaca.

È Cristina Giudici (Il Foglio), con la storia di una ragazza, nazionale di calcio afghana, scappata in Europa per fuggire ai talebani, la vincitrice del Nuovo Premio Vergani 2024 la cui premiazione si è tenuta ieri, a Milano, nella sede dell’Istituto dei Ciechi, tradizionale cornice della manifestazione giornalistica patrocinata da Fnsi e Odg. Con lei hanno vinto il Vergani per la Sezione Tv Giuseppe Borello (Rai3) con un’inchiesta sul business del biogas in provincia di Cremona; per la Sezione Web Stefania Prandi (IrpiMedia), per un articolo sulle madri braccianti immigrate dall’Est Europa; per la Sezione Foto Stefano Porta, con uno scatto su una delle inondazioni del Seveso a Milano. Menzione speciale per il fotografo Andrea Fasani, grazie a uno scatto con il drone pubblicato dal Giorno, sui danni provocati dal nubifragio che ha colpito Milano a luglio 2023. Per la Sezione Esteri premiato Giuseppe Ciulla (Rai 3) per un servizio in diretta sul salvataggio dei migranti dalla Tunisia.

Tra i premiati anche Anna Maria Selini (Altraeconomia) per un podcast sulla strage di giornalisti a Gaza, Paolo Moretti e Martina Toppi (La Provincia di Como) per un’analisi sulla revisione del processo a Olindo e Rosa, e Maria Elena Scandaliato (Rainews24) per un servizio sull’emergenza abitativa e l’aumento dei prezzi a Milano. Fuori concorso il premio Trasparenza a Lorenza Pleuteri per la ricerca dei nomi dei detenuti morti che non vengono comunicati e Leonardo Cribio del Comitato per la liberazione di Julian Assange - Italia. I cronisti, dal palco, hanno lanciato l’allarme sul futuro della cronaca. "Ci stiamo abituando a un’Informazione senza contenuti e regole giornalistiche - ha affermato Fabrizio Cassinelli, presidente del Gruppo Cronisti lombardi dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti - e a breve il giornalismo rischia di non essere più l’elemento centrale dell’Informazione, che inevitabilmente finirà preda di chi può comunicare di più e in modo più suggestivo, senza alcuna deontologia".