Abbiamo intervistato Ahmed Mahboub Zeyad, egiziano, di 20 anni, arrivato in Italia all’età di 6 anni.
Che lingua parli nel tuo paese d’origine?
"Egiziano, una lingua molto simile all’arabo, una specie di dialetto arabo".
C‘era qualcuno che ti aiutava a capire l’italiano? Se si chi?
"A casa c’era mio papà. A scuola mi aiutavano le maestre e un amico di nome Giuseppe".
Qual è stata la tua prima sensazione quando sei arrivato in Italia?
"Avevo molta paura per le novità, ma ero contento di conoscere l’Europa"
Quale scuole hai frequentato?
"Elementari, Nedie, Superiori e ora frequento la facoltà di informatica all’Università Statale".
Qual è la tua materia preferita?
"Matematica."
Che cosa hai in mente per il tuo futuro?
"Per il momento penso alla laurea, poi si vedrà cosa farò; non mi piace però tanto l’idea di lavorare davanti ad uno schermo, vorrei aprire qualcosa di mio in ambito informatico e diventare il capo di me stesso".
Come ti sei sentito il primo giorno di scuola?
"Molto triste, piangevo e ho fatto chiamare la mamma per tornare a casa".
Ti sei mai sentito escluso?
"All’inizio venivo bullizzato dai miei compagni che mi escludevano dai giochi".
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