REDAZIONE MILANO

Venerdì Santo, Scola: "Il grido di Gesù Crocifisso è anche quello dei 150 morti sull'Airbus in Francia"

L'Arcivescovo di Milano, nell'omelia, ha ricordato le vittime della tragedia aerea della Germanwings, i martiri bruciati vivi, i bimbi morti per fame dei cristiani uccisi in Kenya

Il cardinale Angelo Scola

Milano, 3 aprile 2015 - Oggi venerdì 3 aprile,  il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, ha celebrato in Duomo la liturgia della Passione e Morte del Signore e l'Adorazione della Croce. Durante l'omelia, citando il Vangelo di Matteo il cardinale ha ricordato che “Verso le tre, Gesù gridò a gran voce… Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito. Quel grido lacerante dell’Innocente Crocifisso in qualche modo lo conosciamo. È risuonato e risuona continuamente nella nostra storia di uomini".   E qui, ricordando le vittime della tragedia aerea della Germanwings e di tutte le violenze, ha spiegato: "È il grido, rimandatoci con spietata fedeltà dalla scatola nera, dei centocinquanta passeggeri dell’aereo tedesco un attimo prima di venir schiantato contro la roccia. È il grido dei martiri bruciati vivi, delle madri, dei padri, dei figli separati violentemente dai propri cari e dalla propria terra, il grido ormai sfinito, ridotto allo straziante lamento dei bambini che muoiono di fame, delle giovani donne violate e spogliate di ogni dignità, delle vittime di ogni più micidiale emarginazione e violenza… È l’orrore per il terrificante eccidio ed il rapimento di cristiani perpetrati in Kenya (Garissa). È il grido della nostra impotenza a sfondare la porta del male inspiegabile ed ingiustificabile, dell’angoscia per non riuscire a difendercene, per l’impossibilità di evitarlo… Ma dev’essere anche il grido di dolore per l’incapacità personale di evitare il peccato”. L’Arcivescovo  ha poi aggiunto che “Gesù toccò il fondo della sofferenza dell’uomo, di ogni uomo. Perché? Perché fece la più terribile esperienza possibile di dolore. Quello dell’estraneità radicale propria del peccatore”. E ha ricordato che “Dio ci ama per primo, in ogni istante come se fosse l’ultimo istante. Vivere con questa certezza significa gustare le primizie della resurrezione”.

Domani, Sabato Santo,  alle 8.15, in Duomo, l’Arcivescovo di Milano presiederà la celebrazione dell’Ufficio delle Letture, delle Lodi e dell’Ora Terza. Alle 21, sempre in Duomo, Scola celebrerà la Solenne Veglia Pasquale di Risurrezione, il momento più importante di tutto l’anno liturgico.  Durante la Veglia 8 catecumeni riceveranno il Battesimo: 4 sono originari dell’Albania, uno della Cina, uno della Bulgaria, uno del Togo, un italiano. Si Silvia Peng (27 anni), è originaria di Guangzhou. Dalla Cina è partita nel 2010 per studiare Economia alla Bocconi. Dopo la laurea ha trovato lavoro a Milano come consulente in azienda e sempre nel capoluogo lombardo si è avvicinata alla religione.  Angela (21 anni) e Hava (19 anni), sono due sorelle albanesi che vivono a Seveso. Domenica 5 aprile, alle 11 in Duomo, il cardinale Scola celebrerà il Solenne Pontificale di Pasqua.