Il concerto a San Siro (Bettolini)
Milano, 5 luglio 2014 - Vasco Rossi re di San Siro. Quattro le date milanesi per il Blasco nazionale. Alla Scala del rock c'è la stessa scaletta del tris sold out all'Olimpico e anche al Meazza l'atmosfera è quella dello show record: è il primo a tenere quattro concerti di fila. Per la prima data del Live kom.14 i fan del Blasco hanno atteso fuori dallo stadio fin dal pomeriggio, intonando cori e cantando le canzoni del rocker. Popolo fedele più che mai, fatto di trentenni e quarantenni che si riconoscono in una "generazione di sconvolti senza più santi né eroi", ma anche di cinquantenni sudati e con i figli appresso
Vasco, idolo transgenerazionale, cantautore rockstar autodefinitosi di recente "un duro che dura". "San Siro, finalmente - urla ai 58.500 devoti, tra cui anche Eros Ramazzotti con neo sposa e bambina - era sempre occupato, finalmente è libero". Perche' è proprio a Milano, dove nel 1990 è partita la sua love story con gli stadi, che si consuma al meglio il processo identificativo del pubblico con il suo idolo: "Siamo solo noi - dice ancora il rocker dopo l'omonimo inno - siete solo voi".
E il prato, commosso e sconvolto, ringrazia riempiendosi di cartelli bianchi con scritto solo "grazie", che rimangono alzati fino all'ultimo dei bis, sulle note dell'immancabile "Albachiara". "Grazie a voi" ricambia Vasco dal palco, mandando a casa il suo pubblico tra i fuochi d'artificio con un combattivo "la rivoluzione siete voi". E c'è chi pensa già ad alzare ulteriormente l'asticella: "La prossima volta - annuncia Roberto De Luca, presidente di Live Nation Italia, la società che organizza gli eventi - di concerti ne facciamo cinque"