
Non si fermano gli abbattimenti degli alberi lungo il Seveso nell’area dei cantieri per la costruzione della vasca di laminazione, nonostante i presidi dei vari comitati anti-vasca. Una scavatrice, fin dall’alba di ieri, ha letteralmente sradicato la gran parte delle piante che avevano le loro radici sulla sponda destra del fiume, vale a dire quella milanese e a pochi metri dal perimetro di scavo dell’invaso artificiale da 250mila metri cubici. Nel primo pomeriggio sono iniziate anche le operazioni di taglio su quella sinistra, che volge sulla bressese via Papa Giovanni XXIII. Non sono servite le proteste dei vari gruppi, a cominciare dal neonato comitato “Bresso EcoAttiva“: il suo sit-in davanti all’ex-deposito giudiziario locale, per impedire l’accesso di alcuni mezzi nell’area dentro le reti di cantiere, è stato sgomberato dalle forze dell’ordine.
Per il Comitato "No Vasca" il problema dei rischi per la salute delle circa 2mila persone, che abitano nel Supercondominio di via Papa Giovanni XXIII, è più che mai una realtà: "I lavori di abbattimento degli alberi stanno movimentando la terra delle sponde. – spiega Matilde Minella, portavoce del No Vasca – Stanno sollevando le polveri che potrebbero essere inquinate dalle acque reflue. Senza queste piante stiamo perdendo l’ultima barriera naturale, che era in grado di proteggere le nostre abitazioni dalle vibrazioni e dalle esalazioni dei lavori. Non ci hanno ascoltati. Comitati e Comune di Bresso avevano chiesto di salvare queste piante!".