Vasca contro le piene del Seveso Parco Nord, attesa (quasi) finita "Opera conclusa entro fine anno"

Terminati scavi e sponde, il cantiere si chiuderà nel 2023: è il primo di quattro bacini di contenimento. Granelli: dopo 47 anni di discussioni e 116 esondazioni. Pressioni su Regione e Aipo per gli altri lavori.

Vasca contro le piene del Seveso  Parco Nord, attesa (quasi) finita  "Opera conclusa entro fine anno"

Vasca contro le piene del Seveso Parco Nord, attesa (quasi) finita "Opera conclusa entro fine anno"

di Nicola Palma

Le terribili alluvioni che stanno devastando da giorni l’Emilia Romagna hanno riacceso una volta di più i riflettori su cambiamenti climatici e dissesto idrogeologico. Le immagini delle case sommerse da acqua e fango, le migliaia di sfollati e il drammatico conto dei morti spronano le istituzioni di tutta Italia a mettere in sicurezza i territori a rischio. A queste latitudini, il piano di contenimento delle piene del Seveso, che da decenni minacciano Niguarda, Pratocentenaro, Istria e Isola, prevede la costruzione di quattro vasche di laminazione a Senago, Lentate, Varedo-Paderno e al confine tra Bresso e Milano, così da creare un ombrello protettivo a monte della metropoli.

Proprio quest’ultima, la più importante per la sua posizione, sta per vedere la luce al Parco Nord, nonostante gli inevitabili rallentamenti provocati dalla pandemia e l’aumento dei costi dei materiali e dell’energia. "Entro il 2023 si concluderanno i lavori per consegnarci la prima vasca pronta: dal 1975 a oggi, sono stati 47 anni di attesa e discussioni e 116 esondazioni subìte, senza andare oltre la realizzazione del canale scolmatore", spiega l’assessore comunale Marco Granelli, che poco più di un mese fa ha effettuato un sopralluogo nell’area con la collega di Giunta Elena Grandi e i tecnici di Mm e dell’impresa costruttrice. Il cantiere è partito nel luglio 2020 e al momento l’avanzamento complessivo delle opere ha superato il 90%: se tutto andrà come da cronoprogramma, il termine dei lavori, completo di piantumazione e collaudi, è previsto entro la fine dell’anno. Gli scavi sono sostanzialmente finiti, così come sono state ultimate le sponde definitive del bacino e l’impermeabilizzazione di fondo vasca e sponde; posate le paratie per la regolazione dell’invaso e completata la staccionata in legno lungo il corso del torrente. Avviate, infine, le lavorazioni per la posa dei sottoservizi. Tranne in caso di forte piena del Seveso (accade in media sei volte all’anno), la vasca sarà un lago di acqua pulita, sempre presente con un’altezza di circa un metro; ci saranno anche isole galleggianti per ospitare vegetazioni e spazi per la nidificazione della fauna.

In caso di allerta grave, entreranno in azione le paratie di regolazione, che scenderanno per bloccare il fiume ed evitare l’esondazione; contemporaneamente, altre due paratie verranno alzate per far sì che l’acqua in eccesso finisca nel bacino, che può contenere fino un massimo di 250mila metri cubi di acqua. Ad allarme rientrato, l’acqua verrà gradualmente pompata verso il Seveso, dando così modo ai mezzi di scendere fino al fondo vasca e ripulire tutto per reimmettere acqua di falda, con operazioni che in tutto dureranno tra i 2 e i 4 giorni. Certo, se è vero che la vasca del Parco Nord promette di risolvere gran parte dei problemi, è altrettanto vero che il piano funzionerà a pieno regime solo quando saranno completate tutte le opere. "È necessario – sottolinea a tal proposito Granelli – fare tutte le pressioni possibili su Regione Lombardia e Aipo perché si completino anche le altre vasche e il sistema complessivo di governo".

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