MARIANNA VAZZANA
Cronaca

I vampiri delle farmacie maghi della bancarotta

Milano, smascherata dai carabinieri una rete di truffatori: 3 arresti e 13 indagati. La banda aveva acquisito nove punti vendita in crisi per farli fallire

Carabinieri del Nas (foto d'archivio)

Milano - Lupi travestiti da agnelli. Li hanno smascherati i carabinieri del Nas di Milano coordinati dal pm Roberto Fontana con l’operazione "Finfarma" che ha portato a tre arresti domiciliari e a 13 indagati per bancarotta fraudolenta di farmacie, oltre a 16 decreti di perquisizione. Attraverso le holding Farmaca Farmacie Spa e Farmacie Farmaca Spa, la banda aveva acquisito 9 farmacie in crisi economica in più città italiane, due a Milano, depredandole quotidianamente con l’intento di farle fallire anziché salvarle, e cercato nello stesso tempo di ottenere finanziamenti dalle banche gonfiando il valore delle attività commerciali con false perizie realizzate da commercialisti compiacenti, componenti della stessa organizzazione. La "distrazione fraudolenta" degli incassi, è stato accertato dalle indagini, aveva già fatto sparire 3 milioni di euro. Se il disegno criminale fosse andato a buon fine, sarebbe arrivato dalle banche un finanziamento da oltre 19 milioni da trasferire su conti correnti in paradisi fiscali esteri. Soldi che sarebbero stati utilizzati per scopi personali ("anche per fare la bella vita", hanno appurato gli inquirenti) e commettere altri illeciti. Tutto fermato in tempo, grazie ai carabinieri guidati comandante del Nas Salvatore Pignatelli.

Il regista, dominus di ogni operazione e socio occulto, è stato individuato in F.C. pluripregiudicato cinquantatreenne siciliano residente a Roma, gravato da precedenti penali per bancarotta fraudolenta. È finito ai domiciliari, come F. C. commercialista cinquantacinquenne siciliana residente nell’hinterland milanese, ritenuta il braccio destro di C., e S. L. settantottenne nato a Roma e residente in provincia di Latina, definito "faccendiere", che ha sostituito C. come legale rappresentante delle due holding nel corso del 2019. Sono ritenuti a vario titolo responsabili di associazione per delinquere, falsità ideologica, trasferimento fraudolento di valori, bancarotta fraudolenta pure di mendacio e falso interno.

Tra gli indagati, pure un noto manager settantaseienne, A. V., in passato ai vertici di vari gruppi italiani, "avendo assunto la qualifica di socio unico di Farmaca Farmacie e avendo conferito denaro alla società, allo scopo di sfruttare il meccanismo criminale" organizzato dal promotore, "per ottenere cospicui finanziamenti del sistema bancario". L’indagine è nata nell’autunno 2018 nell’ambito di attività monitoraggio del sistema farmaceutico che aveva portato anche alla chiusura della Farmacia Caiazzo a Milano (colpita da un’interdittiva antimafia). I carabinieri avevano già denunciato 17 persone ed eseguito 45 decreti di perquisizioni nei confronti di 19 società e 26 persone fisiche, sequestrando bilanci e anche 41 assegni circolari da 47 milioni di euro, risultati falsi ma realizzati a regola d’arte.