
di Simona Ballatore
Vaccinazione obbligatoria dal 31 dicembre per potere soggiornare negli studentati della Statale. La decisione è stata deliberata dal Cda dell’ateneo, che ha approvato nuovi criteri per l’assegnazione degli alloggi. Durante la pandemia i posti letto - sempre inferiori rispetto al numero di richieste - è stato dimezzato per garantire il distanziamento: le doppie sono state trasformate in singole, come nelle altre università. L’emergenza non è alle spalle, fino al 31 dicembre la capienza sarà dimezzata. "Nel frattempo, l’amministrazione si farà parte attiva per estendere progressivamente l’utilizzo delle camere, garantendo la graduale assegnazione di tutti i posti disponibili – si spiega nella delibera –. La situazione di utilizzo a pieno regime sarà ottenuta entro la data indicata attraverso la copertura vaccinale dei beneficiari del posto alloggio". L’obiettivo è riavere tutti e 1.088 posti a disposizione. Col Green pass. "È una misura presa in primis per poter tornare alla capienza piena nelle residenze – sottolinea la prorettrice ai Servizi agli studenti, Marina Brambilla –. Nell’ultimo anno abbiamo dovuto bandire tutte le doppie e anche le triple in singole, questo per evitare la condivisione dei bagni e problemi nella gestione delle quarantene. Situazione che si è protratta già per un anno e mezzo, ma va contro a un altro diritto: quello degli studenti di avere posti letto. Di fatto bisogna prendere delle scelte, visto che già l’offerta è inferiore alle richieste. Noi abbiamo 64mila studenti e una quota del 15-20% è fuorisede". Indicativamente le domande sono mille in più ogni anno rispetto ai posti disponibili.
"Non possiamo più permetterci le singole": la sentenza. "Ed è una misura in più anche per evitare contagi. Ci sono stati focolai nelle residenze quest’anno, per fortuna da noi solo in un caso, ma abbiamo visto cos’è successo anche in altri atenei data la convivenza tra tante persone – ricorda Brambilla –. È una tutela in più del diritto alla salute della collettività". La data fissata per “metersi in regola“ è quella del 31 dicembre. Anche se stanno già arrivando i primi “Green pass“ e non si esclude di tornare alla normalità prima. Nel frattempo "aiutiamo gli studenti a completare o a iniziare il percorso vaccinale", ribadisce Brambilla: "Col supporto del collega Gian Vincenzo Zuccotti e la facoltà di Medicina lo garantiamo a chi è già residente e non ancora vaccinato e a chi arriverà".
Ad oggi il numero totale dei posti letto è di 1.088 tra residenze, appartamenti Aler e “sottotetti“: 944 nelle residenze, 93 negli appartamenti Aler, 51 nei sottotetti Moretto da Brescia. Nella fase 1 – da ottobre a dicembre – nelle residenze saranno 707 i posti occupati, 537 riservati ai beneficiari del diritto allo studio, 150 per accogliere gli studenti Erasmus e 20 per i rifugiati e per altri studenti e dottorandi internazionali. Per l’anno accademico 202122 saranno quindi messi a bando 619 posti per il diritto allo studio da assegnare con priorità a coloro che hanno i requisiti per il rinnovo, ovvero circa 300 studenti. In cinquemila accedono al diritto allo studio ogni anno, non tutti ambiscono all’alloggio. "Ovviamente chi decide di non vaccinarsi non perde il diritto alla borsa di studio, può iscriversi e continua a frequentare: resta la libertà del singolo di risiedere altrove", sottolinea Brambilla.
La decisione è stata condivisa anche dagli studenti in Cda. "Crediamo sia giusto mettere a disposizione tutti gli spazi, che già sono pochi anche in momenti normali, adesso la situazione è insostenibile – sottolinea Luca Vezzoli di UniSì –. L’università è un luogo di scienza, non credo si possa piegare a infondati timori “no vax“. Al contempo è giusto che la borsa di studio sia mantenuta, il posto in una residenza però è tutt’altra questione e c’è tutto il tempo per vaccinarsi. È stata nostra premura avere una garanzia: chi non può vaccinarsi per motivi di salute non perderà il posto. Anzi, questa misura servirà anche a loro tutela perché limiterà il rischio di contagi".
Potrebbe andare verso il Green pass anche la Cattolica. "Educatt non ha ancora definito le regole per il rientro, molto dipende dall’andamento della pandemia, ma probabilmente servirà anche un tampone oltre al Green pass: sarà definito entro la fine del mese", fanno sapere dall’università che su Milano conta 450 posti letto “in campus” - nei collegi a gestione diretta - e circa 290 “in città” (fra Buonarroti e residenze in convenzione). Green pass "fortemente consigliato" in Bicocca dove il rientro è previsto "anche in camera doppia a partire dal primo settembre, con un preavviso di almeno cinque giorni per consentire le operazioni di sanificazione". Per gli ospiti che non dovessero fornire la carta verde "sono riservate apposite stanze singole per un periodo di cinque giorni". Una sorta di isolamento fiduciario prima di condividere l’abitazione. "Per le aree comuni interne, cucine e aule studio, vige l’obbligo di mascherina e il rispetto delle misure di distanziamento". La Iulm anche per il prossimo anno opta invece per una capienza ridotta: un ospite per stanza. "A fronte di 200 posti letto disponibili a piena capienza, ne assegneremo 100 da concorso, oltre a sette posti Erasmus, cinque studenti internazionali a tariffa agevolata e cinque studenti master", fanno i conti. Bocconi ha 2.060 posti di cui 80 riservati per eventuali quarantene. "Al momento le disposizioni del governo non prevedono la certificazione del vaccino per alberghi e residenze universitarie – premettono dall’ateneo –. Seguiamo l’evoluzione delle disposizioni per adottarle in modo tempestivo".