Un milanese over 16 su cinque ha già avuto una dose di vaccino

Dopo due settimane di campagna "massiva" la copertura della provincia è al 20,48%, sale al 21,59% in città In Lombardia la più protetta è Cremona (un vaccinabile su 4). Solo alcune ex zone rosse superano il 50%

Un'anziana riceve il vaccino anti-Covid

Un'anziana riceve il vaccino anti-Covid

Milano, 25 aprile - A quattro mesi dall’arrivo in Lombardia delle primissime dosi destinate ai lavoratori del servizio sanitario e agli ospiti delle Rsa, ma ad appena due settimane dall’avvio, con i settantenni e poi i sessantenni, di questa fase più "massiva" della campagna vaccinale, un milanese su cinque ha avuto la sua prima razione di antiCoronavirus. Nella provincia di Milano ieri risultava aver ricevuto una dose di vaccino il 20,48% dei vaccinabili, che sono due milioni 824.029 perché, dagli oltre 3,2 milioni di abitanti della città metropolitana, vanno tolti i minori di 16 anni dato che al momento nessun vaccino è approvato per loro.

La percentuale, aggiornata alla sera di venerdì 23 aprile, si ricava dal nuovo portale sull’andamento della campagna pubblicato dalla Regione. Non è la più alta in Lombardia: in provincia di Cremona il 25,27% del target, quindi più di un vaccinabile su quattro, ha avuto la prima dose; Sondrio, Lecco e Pavia sono sopra al 22%, Bergamo, Brescia e Como sopra al 21%. Non è neanche la più bassa: Lodi, che fa parte della stessa Ats Metropolitana, ha una copertura simile (20,53%), Varese e Monza sono messe peggio rispettivamente col 19,96% e col 19,38% dei vaccinabili raggiunti. Differenze comunque non irrecuperabili, anche perché ad esempio delle iniezioni somministrate nella giornata di venerdì, per il terzo giorno attestate su quota settantamila (69.996), il 26,19%, cioè più di una su quattro, sono state fatte ai milanesi.

A nche la mappa della Lombardia risulta abbastanza omogenea, con alcuni comuni più scuri (in questo caso significa più vaccinati) che spesso coincidono con gli ex focolai di varianti sui quali a fine febbraio è stato puntato il “bazooka”. A Mede nel Pavese (dove le iniezioni furono estese agli over 50) ha avuto una dose il 53,89% degli over 16; i comuni lungo la “diga” al confine tra la Bergamasca e il Bresciano viaggiano tra oltre il 30 e oltre il 40 per cento di popolazione vaccinabile coperta. E a Valgoglio in Val Seriana, seicento anime di cui 472 vaccinabili raggiunte un mese fa da una delle prime missioni delle unità mobili, la copertura supera il 60%, avvicinandosi al 69,5% di Viggiù, al confine con la Svizzera, che è stato il primo paese vaccinato a tappeto in Italia.

E Milano? Meglio della media provinciale, dato che il vaccino è arrivato al 21,59% del milione 210.784 residenti (su circa 1,4 milioni di milanesi di città) sopra i 16 anni: 261.468 prime dosi (e 113.567 seconde dosi) di antiCovid. Lungo la cintura Nord, l’ex zona rossa di Bollate (dove il “bazooka” fu puntato solo sul personale scolastico dati i focolai di varianti nelle scuole) arriva al 22,42%, ma ad esempio Arese è già al 23,31% e Bresso al 24,52% dei suoi 22.739 candidati, cioè quasi uno su quattro. A Sud, anche San Donato è al 24,03% di copertura e Opera supera addirittura il 26%. Exploit singoli, come quelli di Binasco (25,73%) e del piccolo Morimondo, dove ha avuto una dose il 24,53% dei 950 residenti vaccinabili. Altri 195, però, hanno avuto il Covid: il 18% degli abitanti, il che ne fa il comune in proporzione più colpito del Milanese in 14 mesi di pandemia.  

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