Caso vaccini, il Comune di Milano scrive alle famiglie

Serve la prova: "Entro il 10 marzo 2018 devono essere regolarizzati gli obblighi vaccinali"

Anna Scavuzzo, vicesindaco e assessore all'Educazione (NewPress)

Anna Scavuzzo, vicesindaco e assessore all'Educazione (NewPress)

Milano, 7 marzo 2018 -  «Gentile genitore, entro il 10 marzo 2018 devono essere regolarizzati gli obblighi vaccinali previsti», comincia così l’ultima missiva firmata dal Comune di Milano e consegnata a mano in queste ore ai genitori che non sono ancora in regola con quanto disposto dalla legge Lorenzin. Sono 692 le lettere, perché 692 dei 27mila iscritti agli asili nidi e nelle scuole comunali dalla prossima settimana rischiano di restare fuori. Stesso incipit, tre “istruzioni” diverse. La prima lettera è indirizzata ai genitori che hanno presentato la dichiarazione sostitutiva per tutti i vaccini o per alcuni vaccini mancanti. «Entro il 10 marzo - si spiega - devono aver portato al servizio educativo il certificato vaccinale (che si può richiedere via mail, al centro vaccinale o scaricare dal Fascicolo sanitario elettronico), o copia del libretto delle vaccinazioni timbrato dal competente servizio dell’Ats, o attestazione datata rilasciata dal competente servizio dell’Ats». La seconda lettera è indirizzata a chi ha presentato la dichiarazione sostitutiva per alcuni vaccini più l’autocertificazione dell’appuntamento. Non basta più. « Devono dare prova, con documentazione rilasciata da Ats, di avere presentato alla medesima azienda la richiesta di effettuazione delle vaccinazioni e che la somministrazione di queste ultime sia stata fissata successivamente alla data del 10 marzo». C’è chi ha presentato finora solo l’autocertificazione dell’appuntamento preso. Anche in questo caso serve la prova.

Si tenta  l’ultima carta prima di chiudere le porte: «Anche in questa occasione abbiamo scelto di parlare direttamente con le famiglie e lo abbiamo fatto con una comunicazione utile a ricordare loro il termine che la legge fissa al 10 marzo – sottolinea il vicesindaco e assessore all’Educazione Anna Scavuzzo –. Confidiamo che chi a settembre ha utilizzato l’autodichiarazione nei prossimi giorni consegni il certificato vaccinale: non posso pensare che a inizio anno educativo qualcuno abbia potuto dichiarare il falso, cosa che costituirebbe reato, anche e soprattutto perché la composizione delle classi ha tenuto conto di tali dichiarazioni. È un tema che riguarda la salute dei bambini nei nidi e nelle scuole dell’Infanzia». «L’Assessorato – continua la vicesindaco – ha compiuto un lavoro scrupoloso per far sì che i bimbi senza copertura vaccinale a settembre fossero inseriti in classi che garantissero un livello di copertura adeguato. Confido che la situazione dichiarata a settembre, dunque, corrisponda a quella reale». Resta - anche nell’ultima circolare ministeriale - un paradosso: in 1.600 (a loro non arriverà nemmeno la lettera perché non devono presentare nulla), potranno restare fino alla fine dell’anno perché a settembre avevano inviato una mail via Pec o una raccomandata all’Ats con la richiesta di vaccinazione. All’epoca bastava. Basterà fino alla fine dell’anno, ma non ci si potrà iscrivere al successivo.

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