"Va ripensato il sistema agricolo basato sulla neve"

"La pannocchia regge la stalla, ma quest’anno per la siccità metà del raccolto è perso". Nei campi dell’hinterland "l’economia circolare si faceva anche quando non era di moda, chi vive di natura come noi lo sa – dice Davide Canegrati, produttore e allevatore a Truccazzano –. Siamo sempre stati un esempio, ma adesso rischia di saltare tutto: coltiviamo mais per nutrire il bestiame, se crolla il primo tassello finisce anche il resto".

"Con queste temperature e senza acqua è a rischio anche l’altro 50% – aggiunge –. A settembre tireremo le somme di un’annata che rischia di essere la più disastrosa di sempre". Fra caldo africano e rincaro dei prezzi il settore si è barcamenato grazie alle scorte (in esaurimento): "Se la tendenza è questa l’anno prossimo non riusciremo più a stare a galla. Abbiamo bisogno di aiuto, ma non possiamo certo vivere di sussidi. Bisogna ripensare tutta l’agricoltura lombarda basata sulla neve. Se manca, il lago non riesce a fare scorta per i mesi caldi. E da oggi il Naviglio chiude". Bar.Cal.

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