
di Massimiliano Mingoia
La battaglia tra Comune e Regione sulla nuova legge urbanistica lombarda finirà davanti alla Corte Costituzionale. Ad annunciarlo è l’assessore milanese all’Urbanistica Pierfrancesco Maran durante la commissione municipale che ieri ha affrontato uno dei punti chiave della normativa lombarda, l’incentivo volumetrico del 25% per i privati che decidano di riqualificare un edificio abbandonato entro cinque anni: "Questa legge noi la vogliamo far saltare, è un vulnus ai rapporti istituzionali e fa male al nostro territorio senza modifiche, quindi andiamo fino in fondo – attacca Maran –. Crediamo nel fatto che nell’applicazione della legge ci possiamo difendere facendola saltare ritenendola incostituzionale, lo faremo nelle vie apposite se i tribunali ci daranno ragione".
Palazzo Marino, dunque, è pronto al ricorso alla Consulta contro la legge urbanistica regionale di cui, per fare un solo esempio, Coima di Manfredi Catella ha già chiesto l’applicazione per quanto riguarda il Pirellino da ristrutturare. Maran non sceglie la linea della difesa, ma passa al contrattacco. Certo, oggi il Comune dovrà difendersi davanti al Tar contro quattro ricorsi presentati da proprietari di immobili che si appellano alla legge regionale per non dover abbattere o riqualificare dopo 18 mesi i loro edifici abbandonati, come prevede il Piano di governo del territorio del Comune. Ma l’obiettivo di Maran è resistere al Tar e ottenere la cancellazione della legge regionale da parte della Corte Costituzionale, perché – secondo l’assessore di Palazzo Marino – la norma concepita a Palazzo Lombardia mira a "commissariare il Comune" e "regalare altri cinque anni di abbandono ai proprietari di quelli immobili è inqualificabile". Il Comune è pronto alla guerra legate davanti alla Consulta, ma Maran fa sapere alla Regione che la controversia potrebbe essere risolta per via politica: "Pensiamo che siano ben fondati i motivi di incostituzionalità e li faremo valere nelle cause. Al tempo stesso crediamo che le istituzioni non dovrebbero parlarsi per tribunali ma nelle sedi istituzionali, e speriamo che Regione voglia usare bene questo tempo in attesa della sentenza per ridiscutere con noi su alcuni punti nell’interesse dei cittadini".
La replica di Palazzo Lombardia è affidata all’assessore al Territorio Pietro Foroni: "Premesso che il Comune non ha alcun potere autonomo di impugnazione delle leggi regionali presso la Consulta, ricordo all’assessore Maran che la nostra normativa non è stata oggetto di ricorso neppure dal Governo. L’Esecutivo ne ha quindi decretato ipso facto la piena legittimità costituzionale". Contro Maran si schiera anche l’assessore regionale e commissario milanese della Lega Stefano Bolognini: "Da Maran l’ennesima sparata da campagna elettorale". Il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino Fabrizio De Pasquale, presente alla commissione Urbanistica comunale, osserva infine che "Sala e Maran tengono ferma una delibera che faciliterebbe la rigenerazione di 180 immobili abbandonati. Lasciano quartieri a convivere con degrado e rischio occupazioni per condurre una guerra amministrativa alla legge regionale".