di Simona Ballatore Riparte “in punta di piedi“ l’università, tra campus che iniziano a popolarsi e fuorisede che attendono il vero inizio delle lezioni prima di tornare a Milano o che fanno capolino solo per gli esami. Orali spesso ancora da remoto (come in Statale, Bicocca e Cattolica), scritti ovunque in presenza (ad eccezione della Iulm), anche per bybassare il problema dei sistemi anti-copiatura ed evitare contenziosi, dopo il precedente in Bocconi (multata a settembre dal Garante della privacy, al quale si era rivolto uno studente inglese, per i software utilizzati durante l’emergenza). Anche quando per “casi Covid“ gli scritti traslocano online, regna la cautela nonostante protocolli “a prova di cavilli“: si usa la telecamera in diretta, si mette in lockdown il browser, si evitano registrazioni. Restano online sia gli scritti che gli orali alla Iulm, che ha optato per un’altra strategia: "È stata fatta una scelta di prudenza per gli esami – conferma il rettore, Gianni Canova – per garantire una condizione di equità e omogeneità, visto il grande numero di positivi al Covid e di quarantene tra gli studenti, ma anche tra i docenti. Stiamo preservando l’ateneo, evitando diventi sede di un possibile focolaio, anche in vista delle lezioni di febbraio e per tutelare la didattica in presenza, per noi fondamentale". Per questo, al momento, gli universitari che fanno capolino in via Bo sono quelli del master, per i quali sono già iniziate le lezioni. Gli scritti si fanno a distanza, a gruppetti. I prof cercano di evitare copiature, "ma non sono gendarmi, puntiamo più sulla ’moral suasion’: se si copia ci si fa un danno da soli e i test non sono a crocette", ricordano dall’ateneo. Che lo scritto da casa non sia poi così facile lo si vede dai voti: ci sono più bocciature rispetto agli esami ...
© Riproduzione riservata