REDAZIONE MILANO

Unioni civili, Scola: "Diritti anche ai gay, no all'adozione"

"Bisogna evitare che l'istituto familiare, che ha una sua identità e fisionomia precisa, venga non solo sminuito ma anche offuscato da nuove leggi"

Angelo Scola

Milano, 28 gennaio 2016 - L'arcivescovo di Milano Angelo Scola ha rilasciato dichiarazioni sulle unioni civili in occasione della sua visita al centro pastorale di Seveso dove ha incontrato 350 preti: "Bisogna evitare che l'istituto familiare, che ha una sua identità e fisionomia precisa, venga non solo sminuito ma anche offuscato da nuove leggi. Questo non significa non riconoscere alla persona omosessuale i diritti che devono essere oggettivamente dati. Questi diritti però devono andare anzitutto alla persona, il più possibile, e garantire la persona stessa. E molti di questi diritti sono già identificati dalle leggi vigenti. Due i punti che comunque devono essere evitati: costruire un impianto di legge che ricalchi l'istituto familiare e ammettere la stepchild adoption, via per giungere massicciamente all'adozione - attraverso la pratica dell'utero in affitto - dei figli per le coppie omosessuali. Corriamo due rischi, il dissolvimento della società e al tempo stesso di mettere al mondo figli orfani di genitori viventi. Il legislatore deve tenere conto di questi dati".

Nella pausa dei lavori tante le occasioni di conversazione tra l'Arcivescovo e i preti anche sul tema della famiglia su cui Scola ha risposto in un'intervista al portale diocesi di Milano. "Molti - è stato chiesto a Scola -, criticando la posizione cattolica, sostengono che "basta che ci sia l'amore" e "meglio l'adozione alle coppie omosessuali che lasciare i bambini negli orfanotrofi..." "Basta intendersi su cos'è l'amore. C'è unità indivisibile tra differenza sessuale, relazione con l'altro e fecondità. Questo elemento è oggettivo, pena non essere capaci di assumere la realtà così come è. Concedere l'istituto dell'adozione anche alle coppie omosessuali, adducendo come motivo la presenza dei bambini negli orfanotrofi, mentre segnala un problema serio utilizza un drammatico caso particolare per introdurre regole complessive. E questo nella storia, come nel caso dell'aborto, è già accaduto".

"Molti di loro mi hanno chiesto - ha detto Scola in riferimento alla conversazione avuta con i preti incontrati oggi - un parere sul disegno di legge sulle unioni civili che presto sarà all'esame del Parlamento e sulle manifestazioni pubbliche in programma in questi giorni. Il pronunciamento del cardinale Angelo Bagnasco in sede di Consiglio Permanente CEI con molta chiarezza e pacatezza mostra qual è la osizione che noi sentiamo più adeguata: la famiglia è il rapporto stabile e aperto alla vita tra l'uomo e la donna che - oltre ad approfondire l'amore tra i coniugi - si fa carico dell'educazione dei figli, genera vita e si prende cura di due differenze fondamentali, la differenza sessuale e la differenza tra le generazioni. Inoltre, la differenza sessuale nella coppia genitoriale è insostituibile per il figlio. I cristiani e i vescovi su questo si stanno esprimendo all'unisono".