Una rivoluzione verde lunga 38 anni

Melegnano, la sezione del Wwf è sempre più grande: attività in 15 Comuni e gestione di 40 ettari di oasi

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di Alessandra Zanardi

Trentotto anni di vita, un’attività estesa su 15 Comuni e la gestione di 40 ettari tra oasi ecologiche e boschi urbani. La sezione sud-milanese del Wwf si conferma in prima linea nella difesa e nella valorizzazione dell’ambiente. Nella sua versione locale, la cordata ecologica è nata nel 1982. È stato Maurizio Bacci, ingegnere ambientale, "a fare da catalizzatore e riunire attorno a sé un gruppo di persone sensibili ai temi dell’ecologia e della salvaguardia del territorio", ricorda Giorgio Bianchini, presidente locale del Wwf. Un’intuizione lungimirante, quella del fondatore: "I cambiamenti climatici, coi quali oggi più che mai dobbiamo fare i conti, dimostrano che c’era e c’è bisogno di un dibattito in questo senso – prosegue Bianchini -. Il gruppo ha cominciato a dire la sua anche su alcune espansioni urbanistiche che erano in corso all’epoca nella zona. Un tema ancora attuale, visti progetti come un nuovo stabilimento logistico a San Zenone al Lambro o il futuro insediamento della San Carlo a Melegnano. Progetti che, se realizzati, inevitabilmente contribuiranno all’erosione di suolo". Nella storia dell’associazione non ci sono solo alberi salvati dall’abbattimento, ma intere aree naturalistiche che grazie all’opera dei volontari sono state salvaguardate e rilanciate. Oggi il Wwf Sud Milano gestisce un circuito di otto oasi, per un totale di 40 ettari di verde, fra San Donato, San Giuliano e Melegnano. "Dai rifiuti abusivi fino alla manutenzione delle piante, il lavoro non manca, soprattutto nelle aree che non sono recintate. Ogni giorno ci rimbocchiamo le maniche, queste zone richiedono interventi costanti". In più di un caso il sodalizio non ha fatto mancare il proprio impegno anche laddove le convenzioni con i Comuni erano scadute, come a Melegnano, dove l’accordo per la gestione del bosco di Montorfano e del Parco Noci è stato rinnovato solo nel 2019, dopo un buco di tre anni. Un periodo nel quale l’associazione si è comunque occupata dei due polmoni ecologici, per quanto possibile, con slancio e dedizione. Progetti di valorizzazione del Lambro, lezioni di educazione nelle scuole, feste, biciclettate, giornate di pulizia straordinaria dei parchi sono solo alcuni degli eventi che sono stati promossi o hanno visto la partecipazione del Wwf, benché con l’emergenza Covid anche le iniziative del sodalizio si siano inevitabilmente ridotte.

Tra le attività più curiose e apprezzate, le passeggiate con le lucciole, appuntamenti serali alla ricerca degli insetti luminosi. Curiose anche le feste organizzate a San Giuliano per “el giandòn”, la grande quercia, un albero secolare nei pressi di Cascina Carlotta. E ora il Wwf è pronto a nuove sfide, come partecipare al bando per la gestione dell’ex cava della Tem, a Vizzolo Predabissi. Si tratta di un sito estrattivo che, dopo aver alimentato per anni i cantieri della tangenziale esterna di Milano, è diventato un habitat ideale per il passaggio e le nidificazioni degli uccelli. L’area, passata in capo al Comune, ha bisogno di essere valorizzata e aperta al pubblico con un programma che ne preveda la fruizione da parte di tutti gli interessati, dalle scolaresche ai bird watcher. "Tra le cose che ci stanno più a cuore – conclude il presidente – c’è l’adesione agli scioperi per il clima. Troppo spesso i giovani sono insensibili a questo aspetto, se ne infischiano. Bisogna cercare di scuotere le coscienze".

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