ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Un pezzo di città sulle macerie dei padiglioni

Nell’area Expo operai e mezzi sono al lavoro per riqualificare il sito. Avviati i cantieri per gli investimenti privati di LendLease

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di Roberta Rampini

Le immagini dell’escavatore che smantella il Padiglione Zero hanno fatto il giro del web. Porta d’ingresso e simbolo di Expo 2015, il padiglione è crollato sotto i colpi del braccio meccanico. È iniziata da qui la fase di demolizione di padiglioni ed edifici che hanno ospitato l’Esposizione Universale, da parte di LendLease, un gruppo internazionale leader nel settore del real estate, partner di Arexpo nello sviluppo di Mind-Milano Innovation District, sull’area tra Rho e Milano.

Operai e mezzi sono al lavoro per demolire e riqualificare il sito: l’ospedale Galeazzi è arrivato ormai al tetto e le facciate dell’edificio sono realizzate fino all’11° piano, poco distante si prepara l’area che accoglierà il campus dell’Università Statale e sono stati avviati i lavori degli investimenti privati di Lendlease, abitazioni, uffici, hotel e il recupero di alcuni padiglioni.

"Quello che sta sorgendo è qualcosa di sperimentale e all’avanguardia: una città nella città che sarà capace di erogare servizi d’eccellenza, un ecosistema dell’innovazione capace di attirare grandi corporation, piccole e medie imprese, startup, ricercatori e soggetti istituzionali che portino a Mind ciascuno il proprio know-how e il proprio expertise condividendoli per testare e accelerare l’innovazione in diversi ambiti", dichiara Stefano Minini, project coordinator per Lendlease, partecipando a un incontro organizzato da Distretto33, il network di imprese del nord-ovest che guarda a Mind come opportunità di sviluppo del territorio.

"Da qualche settimana è iniziata la fase di smantellamento dei padiglioni e di alcuni edifici nell’ottica di recupero e riconversione degli spazi attuali e progettazione di quelli nuovi – aggiunge Minini -. Il 98% dei materiali viene riciclato, per esempio l’acciaio rifuso e riciclato in un raggio di 100 km, in gran parte entro i confini regionali in centri di recupero specializzati, il legno viene frantumato e riutilizzato per produrre legno lamellare e il calcestruzzo deferrizzato e riutilizzato con un impianto di frantumazione sul sito, un’operazione a Km zero. La prima parte è lo sviluppo del West Gate, circa 300.000 metri quadrati: è un’area che attirerà persone negli spazi di lavoro e di coworking, ma completeremo la zona con oltre 500 unità residenziali offerte in affitto".

Il completamento è previsto entro la fine del 2026. Complessivamente l’investimento privato in Mind è di 2,5 miliardi di euro.