
Yehia Elgaml, padre di Ramy, morto a 19 anni su uno scooter dopo un inseguimento
Il sindaco Giuseppe Sala apre alla proposta di dedicare un luogo del Corvetto a Ramy Elgaml, il 19enne egiziano morto lo scorso 24 novembre dopo un inseguimento dei carabinieri allo scooter, guidato da Fares Bouzidi, sul quale era a bordo il giovane. La proposta di intitolare un luogo a Ramy è stata avanzata, a più riprese, dal padre del 19enne, Yehia Elgaml, l’ultima volta sabato al Teatro Franco Parenti in occasione della della XXV edizione del Panettone d’Oro.
In precedenza, proprio in un’intervista al Giorno, il padre aveva chiesto "di poter creare qualcosa in quartiere, dedicato a Ramy: qualcosa per i giovani, per i ragazzi di questa zona. Sarebbe bello anche un memoriale per ricordarlo. Lo abbiamo proposto, speriamo si possa concretizzare". Ed ecco le parole del primo cittadino: "Un luogo dedicato a Ramy al Corvetto? Penso di andare nel quartiere nelle prossime settimane. Stiamo cercando di organizzarci. Potrebbe avere senso. Indubbiamente la famiglia di Ramy ha avuto un ruolo molto positivo in questa tristissima vicenda". L’apertura del sindaco, però, viene contestata dal centrodestra in Comune. Il capogruppo della Lega Alessandro Verri osserva che "bisogna riflettere su un’intitolazione del genere: certo, Ramy è morto, un fatto grave, siamo sinceramente dispiaciuti per quanto accaduto. Ma è anche vero che questo ragazzo scappava dopo aver ricevuto lo stop di un’auto dei Carabinieri. L’intitolazione di un luogo di Milano dovrebbe sempre essere sinonimo di legalità e di rispetto nei confronti delle forze dell’ordine. Azzardato pensare a intitolare un luogo a Ramy. Oltretutto non si è neanche conclusa l’indagine su quanto accaduto. Ci vuole cautela".
L’esponente del Carroccio, subito dopo, aggiunge: "Al sindaco, che dice che nelle prossime settimane andrà al Corvetto, diciamo: finalmente. Sono passati tre mesi da quando è accaduto quel gravissimo fatto. Il primo cittadino, nel recente passato, è andato al Corvetto solo per fare dei video da postare su Facebook o da mettere su Instagram. Questa amministrazione comunale ha abbandonato il quartiere. Invece bisognerebbe portare nel quartiere dei servizi che ancora non ci sono. Una mancanza che ha provocato il disagio sociale".
Il consigliere di FI Alessandro De Chirico, intanto, commenta: "Sicuramente la famiglia si è comportata egregiamente cercando di non aizzare la rivolta. Tuttavia, mi sembra azzardato dedicare un luogo di Milano a un ragazzo con delle indagini ancora in corso. Ricordiamo che se il suo amico si fosse fermato all’alt lui avrebbe preso una multa per il casco slacciato, ma sicuramente non avrebbe perso la vita. Poi, Sala dovrebbe tenere bene a mente la regola dei 10 anni dalla morte di qualcuno per intitolargli qualcosa anche se, immagino, il sindaco non voglia dedicargli una via. Ma forse la regola dei 10 anni vale solo per Berlusconi? Per lui, tra le altre cose, avevamo proposto d’intitolargli il parco allo Scalo Farini".