
di Barbara Calderola
Un telefono contro l’Alzheimer per accorciare le distanze con le famiglie. Parenti e badanti dei malati possono chiamare e attivare così un percorso condiviso, o ricevere consigli. Dall’altra parte del filo ci sono gli specialisti dell’Asst che lancia la rete per contrastare l’emergenza demenze, "un altro passo per integrare ospedali e territorio", sottolinea la direzione.
Da gennaio nei centri di Cernusco e Vizzolo sono state visitate 2 persone al giorno, totale 322, su 249 di loro sono stati eseguiti 2.644 test cognitivi per mettere a fuoco lo stato di avanzamento della malattia. Per ciascuno è prevista una batteria di prove. Con l’invecchiamento della popolazione il fenomeno è in crescita, da qui la scelta di stringere le maglie su un problema particolarmente duro per chi assiste il paziente con implicazioni psicologiche tutt’altro che trascurabili.
"Ritrovarsi di fronte a una persona amata che non ci riconosce più è un’esperienza durissima", raccontano gli operatori.
La malattia è complessa e ha tante implicazioni, per questo "l’approccio è multidisciplinare", spiegano al Centro dell’Uboldo, dove c’è l’équipe che valuta il caso (una gemella è a Vizzolo), un neurologo, uno psicologo e un’infermiera, più una serie di figure che entrano in campo di volta in volta: geriatra, psichiatra, fisiatra e fisioterapista, otorino, nutrizionista, "per non trascurare nessun aspetto, la persona viene preso in carico nella sua totalità".
Fra le finalità del servizio c’è anche quella di "garantire continuità assistenziale", aprendo il contatto con il medico di famiglia e l’assistente sociale.
L’obiettivo è sempre quello di non far sentire le famiglie abbandonate a se stesse e di rallentare, se possibile, il peggioramento. Un compito particolarmente dedicato in questo ambito "in cui i casi aumentano anche sul territorio con ricadute sociali rilevanti – dice Carla Zanferrari, primario di Neurologia dell’Azienda dalla quale dipende l’intera filiera –. Ambiente, genetica e stili di vita sono i fattori di rischio. Cerchiamo di agire su quelli che è in nostro potere cambiare, ricordandoci che il farmaco miracoloso non esiste". Fra questi corridoi sfilano ogni giorno storie difficili, ma anche tanta solidarietà.
Per entrare in contatto con lo staff si può inviare un messaggino al numero 3341561334, oppure telefonare da lunedì a venerdì allo 0298052463 (dalle 8.30 alle 12.30). Infine, è possibile spedire una e-mail all’indirizzo neurocognitivo@asst-melegnano-martesana.it.