Un bonus per chi fa più corse

Gabriele

Moroni

Leggo su Il Giorno che l’assessore Terzi lamenta che il numero dei passeggeri del servizio ferroviario regionale è ancora ben lontano dai valori del periodo pre-Covid. In realtà, anche se probabilmente in misura minore, a detta di molti questo fenomeno riguarda i trasporti pubblici in generale. Al contrario, il numero di auto in circolazione sarebbe tornato ai valori pre-pandemia.

Tralasciando le sin troppo scontate riflessioni sulla qualità dei servizi e che, forse, nella percezione della gente (ma anche nei numeri) la pandemia non è per nulla passata, ci sarebbero molte leve per convincere la gente a tornare ad utilizzare il trasporto pubblico. Pensiamo al prezzo del biglietto. Moltissimi lavoratori continuano a fare smart working, certamente per ragioni personali e familiari, ma non esiste nessun incentivo tariffario: o paghi la tariffa piena, oppure fai un abbonamento che non sai se e quanto potrai effettivamente utilizzare. Allora, perché non introdurre anche nei trasporti il principio della fidelizzazione? Sarebbe sufficiente emettere un titolo di viaggio "a scalare", non sulla base di un valore costante (come i carnet), ma progressivo. Più corse fai in un certo lasso di tempo, meno paghi la corsa successiva. Appunto a scalare. Cioè, se utilizzo questo titolo tutti i giorni, alla fine pago come se avessi comprato un mensile. È una forma molto utilizzata all’estero, che potrebbe avere vantaggi anche oltre la fine "vera" della pandemia.

Giorgio Dahò, Lecco

Riportare la gente sul treno. Giorgio Dahò, voce "storica" del pendolarismo lombardo, propone una soluzione che altrove è sperimentata con successo. Perché non provarci?

mail: gabrielemoroni51@gmail.com

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