BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Un anno fa la strage della gru, il dolore non passa

Una targa ricorderà il carugatese Marco Pozzetti, il cassanese Roberto Peretto e Filippo Falotico caduti da 40 metri mentre erano al lavoro a Torino

di Barbara Calderola

La Martesana non può dimenticare, ma neanche Torino vuole e oggi in via Genova la Giunta del capoluogo piemontese scoprirà la targa per ricordare la tragedia, un anno fa, del crollo della gru e le tre vittime: Roberto Peretto, 52 anni, e Marco Pozzetti, 54, "i due figli di Cassano e Carugate che abbiamo perso", ricordano i sindaci Fabio Colombo e Luca Maggioni 12 mesi dopo il triplice dramma. Con loro, a 40 metri d’altezza, quel maledetto giorno c’era un giovanissimo collega del posto, Filippo Falotico, 23 anni, morto dopo una breve agonia. "La ferita è aperta - sottolinea Colombo, amico di infanzia del cassanese Roberto -. Quando passo da casa sua mi sembra ancora di vederlo. E invece è già il secondo Natale senza di lui. Non riesco ad accettare che nel 2022 siamo ancora costretti a fare questi discorsi. E invece le vittime del lavoro aumentano". "Ci stringiamo ai figli e alle mogli per noi oggi è una giornata di lutto - aggiunge Luca Maggioni -. L’iniziativa di Torino ci aiuta a custodire la memoria e a tenere accesi i riflettori su un fenomeno sul quale dobbiamo fare tutti di più: istituzioni, imprese e politica. Bisogna colmare il deficit". Nel cuore, "uno strappo che non si è più ricucito", raccontano i primi cittadini, "il riserbo, la dignità dei parenti, straziati dal distacco, è stata una lezione per tutti. Aspettiamo che la giustizia faccia il proprio corso". La super perizia per capire cosa accadde davvero in cima al mostro metallico che ha spezzato tre vite in pochi istanti, è quasi pronta. La procura di Torino ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. "Stabilire le responsabilità è fondamentale", dicono i sindaci che aspettano di sapere la verità. Oggi le famiglie, Clarissa, la compagna di Peretto; Roberta, Sara e Matteo, la moglie e i due figli di Pozzetti saranno di nuovo in quella strada per la commemorazione. Come un anno fa, quando si precipitarono davanti al palazzo da ristrutturare, dove la loro vita è cambiata per sempre. Chiesero a tutti di spegnere le telecamere e di posare i taccuini. Da allora aspettano di sapere cosa accadde la mattina del 18 dicembre 2021, quando, all’improvviso, la gru crollò. Due giorni prima c’era stato un intervento di manutenzione e in cabina l’addetto di un’azienda esterna aveva lasciato un appunto ritrovato dai vigili del fuoco: "Anomalia nell’impianto". Una diagnosi che potrebbe essere alla base dell’incidente. Le indagini si sono concentrate sull’efficienza del braccio telescopico dell’autogru, 48 ore prima che si accasciasse al suolo lo specialista che la esaminò aveva raccomandato alcune prescrizioni, riscontrando un problema nella struttura che permette proprio al braccio di allungarsi e mantenere i carichi in quota.

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