Uil e Orsa per lo sciopero. Viaggiatori contro il cambio

L’agitazione il 22 e 23 aprile. I comitati dei passeggeri: indennizzo-beffa

Da un lato le tensioni interne con i sindacati, dall’altro il malcontento dei comitati dei pendolari per le nuove modalità di calcolo dei rimborsi in caso di linee che non rispettino lo standard minimo di servizio. Non è una congiuntura semplice per Trenord, quella attuale. Partendo dai sindacati, Uiltrasporti, Orsa, Faisa-Cisal e SLM Fast hanno annunciato uno sciopero del personale di Trenord dalle 3 del mattino del 22 aprile alle 2 del giorno successivo, con rispetto delle consuete fasce di garanzia: dalle 6 alle 9 del mattino e dalle 18 alle 21. Le organizzazioni sindacali avevano annunciato e avviato le procedure di raffreddamento già a novembre 2023. "Ma da allora ad oggi – fa sapere Luca Beccalli, della segreteria regionale dell’Orsa – da parte dell’azienda non ci sono state date risposte". Lungo l’elenco delle criticità evidenziate dalle sigle sindacali. Per quanto riguarda il personale mobile si contestano le continue modifiche dei turni di lavoro e il mancato rispetto delle norme contrattuali e degli accordi, anche quelli relativi al superamento delle ore medie mensili o alla pausa per il recupero al termine della prestazione di lavoro e una ripartizione dei carichi di lavoro non equa. Quindi il tema della carenza di sicurezza a bordo dei treni, ma anche la carenza di personale nel settore del commerciale, della vendita di titoli e tagliandi. Infine la protesta dei rappresentanti dei viaggiatori per il nuovo metodo di risarcimento: "L’indennizzo, pur portato al 30%, scatterà solo per ritardi superiori ai 15 minuti, invece che i precedenti 5, le soppressioni parziali continueranno a non essere conteggiate".

Gi.An.

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