STEFANIA TOTARO
Cronaca

Uccisero madre e padre a coltellate. Assolti: "Totale incapacità mentale"

Il 28enne Daniel Gandolfo ha ammazzato la mamma a Cologno, il 19enne Gianluca Loprete il papà a Sesto

Uccisero  madre e  padre a coltellate. Assolti: "Totale incapacità mentale"
Uccisero madre e padre a coltellate. Assolti: "Totale incapacità mentale"

Due sentenze di assoluzione per incapacità totale di mente al momento del fatto nei confronti di due giovani imputati di avere ucciso un genitore nell’hinterland milanese. Per entrambi i giudici hanno disposto come misura di sicurezza almeno 10 anni di permanenza in una struttura psichiatrica giudiziaria. Così ha deciso ieri la Corte di Assise di Monza per Daniel Gandolfo e Gianluca Loprete. Il 21 marzo 2022 il 28enne Daniel Gandolfo ha ammazzato a coltellate nella casa familiare di Cologno Monzese la mamma Maria Begoña Gancedo Ron, 60 anni. La donna da 15 anni era rimasta vedova e sola a crescere tre figli, Daniel e due sorelle gemelle di 24 anni con la sindrome di Down e lavorava nella biblioteca cittadina. Il 28enne, dopo una lunga detenzione in carcere, ora è ospite di una comunità psichiatrica perché non c’è posto nelle Rems, le strutture realizzate dopo la chiusura dei manicomi giudiziari. Il giovane, a cui non era mai stata diagnosticata una patologia psichiatrica, ma assumeva tranquillanti e che lavorava come cassiere in un supermercato, aveva dato già in escandescenze il giorno prima dell’omicidio, quando il giovane aveva inveito sotto casa contro il postino perché non voleva che consegnasse la posta, ma l’ambulanza se ne era andata senza portarlo al pronto soccorso perché lui si era rifiutato. "Forse questo tragico epilogo poteva essere evitato", è la perplessità che, dopo l’omicidio della 60enne, molto conosciuta e apprezzata, è stata sollevata da parte di conoscenti e vicini di casa. "Le mie sorelle ora restano da sole", è stato l’unico pensiero legato alla realtà pronunciato da Daniel dopo il fermo. La perizia psichiatrica a cui è stato in seguito sottoposto su richiesta dell’allora pm Michela Versini ha concluso per un’infermità mentale totale.

Era invece il 12 giugno 2022 quando il 19enne Gianluca Loprete ha tolto la vita e poi infierito sul papà Antonio, 57 anni, nell’appartamento in cui vivevano insieme a Sesto perché la madre lavorava all’estero. "Ho ucciso mio padre, ho fatto una cazzata", aveva detto al 112 il 19enne al telefono dopo l’omicidio. Poi si era chiuso nel silenzio. Il 57enne era stato trovato in camera da letto, smembrato e sezionato in diverse parti. Le tracce di sangue più consistenti proprio sul letto, dove era stato trovato anche un coltello da cucina, identificato come l’arma del delitto. Sia il padre che il figlio sono risultati soffrire di depressione già diagnosticata. Il giovane è stato dichiarato totalmente incapace di intendere e di volere dalla perizia psichiatrica disposta dal pm Carlo Cinque. Gianluca Loprete si trova già ospite di una Rems.

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