Omicidio di via Brioschi, il pm: Jessica uccisa con 85 coltellate

Concluse le indagini nei confronti del tranviere, accusato di omicidio aggravato e vilipendio di cadavere

Jessica Valentina  Faoro è stata uccisa  in via Brioschi  a Milano

Jessica Valentina Faoro è stata uccisa in via Brioschi a Milano

Milano, 17 settembre 2018 - La procura di Milano ha chiuso l'inchiesta nei confronti di Alessandro Garlaschi, il tranviere di 39 anni accusato di avere ucciso lo scorso febbraio la 19enne Jessica Valentina Faoro nel suo appartamento di via Brioschi, a Milano. All'uomo è stato contestato l'omicidio aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi, il vilipendio di cadavere, per aver bruciato una parte del tronco del corpo senza vita della  ragazza assassinata con, secondo gli atti, 85 coltellate, e sostituzione di persona per aver presentato la moglie (risultata estranea all'indagine) come sua sorella.

Nella ricostruzione di inquirenti e investigatori la 19enne, che viveva in casa dell'uomo come "ragazza alla pari", la sera prima di essere uccisa era uscita per un appuntamento con un ragazzo ed era rincasata intorno alle 21. Mezz'ora dopo il 39enne aveva accompagnato la moglie dalla suocera a Novegro, nel Milanese, dove la donna aveva trascorso la notte. Aveva anche lasciato un biglietto sul comodino della camera da letto alla giovane. Lo stesso Garlaschi ha ammesso che Jessica gli avrebbe detto "tu mi stai troppo addosso". Poi lo avrebbe ferito probabilmente per minacciarlo di non avvicinarsi a lei, con lievi coltellate alle mani. Da lì sarebbe scattata la furia omicida dell'uomo, che nel corso degli interrogatori ha però affermato di non rammentare quanto accaduto e di ricordare solo di aver colpito Jessica con tre coltellate leggere e poi il "buio".

Il tranviere, che ha negato qualsiasi approccio di tipo sessuale, ha ammesso però ad inquirenti e investigatori che la giovane gli piaceva e ha raccontato che in cambio dei lavori domestici, oltre a ospitarla, le avrebbe pagato i vestiti, il parrucchiere, e le avrebbe trovato anche un lavoro, aggiungendo che il giorno dopo il brutale assassinio, lei avrebbe dovuto sostenere un colloquio. Il difensore di Garlaschi, l'avvocato Francesca Santini, ha nominato un consulente, uno psichiatra, affinché accerti il suo stato di salute mentale e la sua capacità di intendere e volere. 

 

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