Tutti a votare Poi penseremo ai vaccini

Enrico

Beruschi

Una vaccinazione tira l’altra. Ci siamo ormai abituati alle vaccinazioni, sono tre anni che sono l’argomento principale delle nostre conversazioni quotidiane; ora torna ad affacciarsi le nostra cara, vecchia antinfluenzale e la speranza di fine pandemia: mi auguro che possa presto diventare realtà. Senza accorgersi, questi tre anni ci hanno sbalestrato abbastanza, molte amicizie si sono diluite nella confusione; basta guardare a come si guida, la distrazione la fa da padrona, i comportamenti sono altalenanti; l’esempio massimo viene dalle televisioni, a cui ci aggrappiamo con un filo di speranza: i telegiornali sono noiosi e ripetitivi, i dibattiti sono un ring dove si affrontano messeri e damigelle senza esclusioni di colpi, peggiorando quando si tratta di politica in vista delle elezioni, i programmi nuovi sono tutti riciclati senza fantasia. Per fortuna siamo in vista della vetta, di qua tutti stiamo salendo, domenica saremmo al culmine e da lunedì avremo le idee più chiare. Raccomandazione vivissima: andiamo tutti a votare!!! Nel 1948 abbiamo scelto la libertà, dopo 74 anni è bene rinnovare la scelta dei nostri padri; è vergognoso sentire chi propone di stare a casa. Proporrei di mettere in testa, a chi non si reca alle urne, quel bel cono con scritto “Asino“, anzi posarlo sul capo a costoro anche quando, senza vergogna, lo affermano in tv, per poi cacciarli dagli studi. La scheda nell’urna è un dirittodovere, se la testa non realizza, si lascia la scheda in bianco. Buona domenica, poi ripensiamo alle vaccinazioni.

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