Tutte le preferenze ai candidati. Strada e Gori, Moratti e Mantovani. Così la pattuglia lombarda in Europa

Male i due assessori Fermi e Lucchini. Riconfermata Silvia Sardone, seconda solo a Vannacci nella Lega

Tutte le preferenze ai candidati. Strada e Gori, Moratti e Mantovani. Così la pattuglia lombarda in Europa

Tutte le preferenze ai candidati. Strada e Gori, Moratti e Mantovani. Così la pattuglia lombarda in Europa

di Giambattista Anastasio

MILANO

Non mancano volti noti alla politica lombarda tra i candidati nella circoscrizione del nord-ovest che sono riusciti a farsi eleggere al Parlamento Europeo nella tornata che si è appena conclusa . Partendo da Fratelli d’Italia, primo partito anche in Lombardia, tra i 25 che ce l’hanno fatta spiccano i nomi di Mario Mantovani e Lara Magoni. Il primo, come si ricorderà, è stato assessore regionale alla Sanità quando alla guida della Lombardia c’era Roberto Formigoni. Allora Mantovani correva per Forza Italia, oggi corre, appunto, per i meloniani dopo aver superato un’inchiesta giudiziaria che lo ha visto prima condannato e poi assolto. Per lui 30.037 preferenze. Terzo dopo Giorgia Meloni e Carlo Fidanza, che ha riscosso 50.751 voti ed era europarlamentare uscente. Lara Magoni è l’unica esponente della Giunta regionale di Attilio Fontana che è riuscita nell’impresa di farsi eleggere: per lei 20.402 schede e ora dovrà lasciare la carica da sottosegretario a Sport e Giovani. Male Alessandro Fermi ed Elena Lucchini, entrambi leghisti ed entrambi assessori regionali, con delega all’Università e alla Ricerca, la seconda a Famiglia e Disabilità. A Fermi non sono bastate 19.832 preferenze, troppo poche le 9.799 della Lucchini. Restando alla Lega, che porta in Europa 8 eletti, Silvia Sardone, consigliera comunale ed europarlamentare uscente, è stata riconfermata con 75.004 preferenze, come da previsioni. Meglio di lei nella circoscrizione nord-ovest solo Roberto Vannacci. In “stand by“ Angelo Ciocca, quarto nella circoscrizione nord-ovest con 38.740 preferenze, costretto ad attendere le scelte di Vannacci, chiamato a decidere da quale circoscrizione vuole entrare nell’Europarlamento.

Subito dopo Fratelli d’Italia, ecco il Partito Democratico con 21 eletti. Tra loro Cecilia Strada, capolista nel nord-ovest, figlia di Gino, il fondatore di Emergency, che ha ottenuto 283.145 voti: più di tutti. Al secondo posto ecco Giorgio Gori, sindaco uscente di Bergamo, eletto a sua volta all’Europarlamento con 210.790 indicazioni in tutta la circoscrizione. Primo dei non eletti l’assessore comunale milanese Pierfrancesco Maran: per lui 45.185 preferenze ma sconta il doppio successo di Alessandro Zan, eletto sia nella circoscrizione nord-ovest (la stessa di Maran) sia nelle circoscrizione nord-est. L’assessore comunale potrà quindi andare all’Europarlamento solo nell’ipotesi (remota, pare) che nella circoscrizione nord-est scatti un quinto posto.

Forza Italia elegge 7 eurodeputati e tra questi c’è Letizia Moratti, ex vicepresidente della Regione Lombardia con delega alla Sanità nonché ex sindaco di Milano, alla quale sono andate 41.897 preferenze, seconda solo ad Antonio Tajani, segretario nazionale del partito e ministro della Difesa, che nella circoscrizione nord-ovest ha fatto segnare 107.014 indicazioni. Nelle fila dei forzisti ce l’ha fatta anche Massimiliano Salini, con 36.588 preferenze. Sei invece gli eurodeputati di Alleanza Verdi Sinistra e tra questi spicca la capolista della circoscrizione nord-ovest, Ilaria Salis, che potrà così affrancarsi dai domiciliari, decisi a suo carico dalla giustizia ungherese. Per lei 126.027 voti. Il Movimento Cinque Stelle porta in Europa il giornalista Gaetano Pedullà, che ha ottenuto 15.859 schede. Subito dietro Maria Angela Danzì (14.605). La pattuglia pentastellata consta in tutto di otto eurodeputati.