Turisti in fila Tra sorprese e delusioni

Dal Cenacolo finito per sbaglio nella lista dei "chiusi per Pasquetta" all’Arengario con le porte sbarrate

Turisti in fila Tra sorprese e delusioni

Turisti in fila Tra sorprese e delusioni

di Annamaria Lazzari

Un flusso costante di presenze ieri nei musei milanesi rimasti accessibili al pubblico nonostante la festività.

Delusione fra i visitatori per gli altri luoghi della cultura rimasti chiusi (come ogni lunedì, peraltro). Sorpresa invece per gli indirizzi rimasti aperti a Pasquetta, nonostante le comunicazioni del sito YesMilano, il brand di Milano&Partners (l’agenzia di promozione ufficiale della città), dicessero l’esatto contrario. È il caso ad esempio del museo del Cenacolo Vinciano finito per sbaglio nell’elenco dei sedici musei "aperti solo a Pasqua e chiusi a Pasquetta".

"Siamo apertissimi, i biglietti però sono esauriti" redarguiscono dalla biglietteria. "Aperto, in via straordinaria, dalle 8.15 alle 13.45" conferma l’indirizzo web del museo.

"Questa è la quinta volta che veniamo a visitare Milano, abbiamo visto praticamente tutto quello che c’era da vedere, ma finora la nostra speranza di ammirare l’Ultima Cena di Leonardo era rimasta frustrata. Mercoledì scorso invece, dopo un mese di tentativi attaccata al computer, sono apparsi dei biglietti per il giorno di Pasquetta. Non mi sono fatta fuggire l’occasione e meno male: le prossime disponibilità sono addirittura a luglio…" racconta Giovanna Dragonetti venuta da Salerno, col marito e la figlia, per ammirare il dipinto murale più importante al mondo. La "cosa bellissima e maravigliosa", come la definiva Giorgio Vasari, attira anche visitatori internazionali. Come Valin Kengothna che arriva da Liverpool: "Per fortuna ho acquistato per tempo il biglietto online prima di partire. Prima volta a Milano, ho già visto Duomo e San Siro. Penso che sia una città molto carina" le sue parole prima di infilarsi nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie.

Visitabile (nonostante il sito di YesMilano dicesse l’opposto) anche la Pinacoteca di Brera, dalle 8.30 alle 13.45.

"Quando ogni tanto riesco a tornare a Milano e frequento la Pinacoteca mi sento come a casa" confida Margherita Boselli, originaria del milanese ma da tempo trasferitasi in Svizzera, mentre è in attesa del compagno per ammirare assieme i capolavori di Mantegna, Caravaggio e Hayez.

"La collezione la conosco ma non mi annoia mai. Ad ogni visita scopro sempre qualcosa di nuovo che mi colpisce. Così come non mi stanco di vedere Milano che non è mai uguale a se stessa" spiega la fisica expat con una venatura di nostalgia.

Chiusi invece, fra gli altri, i Musei del Castello Sforzesco e Museo del Novecento, come giustamente riportava YesMilano. La giornata festiva però non c’entra nulla: per tutto l’anno osservano l’apertura da martedì a domenica. A Juan Diego che arriva dal Venezuela non sembra importare molto di non avere la possibilità di vedere la Pietà Rondanini di Michelangelo: "Sono venuto a visitare solo il Castello su suggerimento di una mia amica. Qui a Milano tutto è così monumentale. Anche il Duomo è gigantesco rispetto alle cattedrali venezuelane…" il suo giudizio colmo di ammirazione.

La prende con meno filosofia quando si trova l’accesso sbarrato al Palazzo dell’Arengario Mustafa Tar Tique, giovane originario di Ankara dove studia Scienze politiche: "Faccio fatica a capire il motivo per cui dei musei rimangano chiusi…" sbuffa in piazza del Duomo.

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