Malato di tumore, ma senza vaccino

L’odissea di un over 80 che per giorni ha girato diversi centri a caccia di una dose avanzata

Vaccinazione anti Covid agli anziani

Vaccinazione anti Covid agli anziani

Segrate (Milano) - Anziani fragili senza vaccino, un cortocircuito che non risparmia nemmeno i malati di cancro che necessitano di una dose per proteggere la propria vita. È una storia che ha dell’incredibile quella accaduta in questi giorni a Segrate, dove un cittadino malato di tumore è finito al centro di un’Odissea.

"Il caos della campagna vaccinale lombarda – racconta il sindaco Paolo Micheli – purtroppo sta generando situazioni drammatiche tra le persone più vulnerabili. Mi hanno raccontato di un over80 di Segrate, malato di tumore, che ha fatto il giro dei centri vaccinali dell’hinterland di Milano, mendicando la sua dose di salvezza. Una notizia che mi ha lasciato senza fiato. Anziani impauriti, disperati e stanchi di aspettare una chiamata che non arriva mai, si muovono da soli in ordine sparso. Abbiamo toccato il fondo". Sono più di 2mila i segratesi che sono riusciti ad ottenere la prima dose, un migliaio invece quelli sottoposti al richiamo. Dopo l’appello lanciato dal sindaco, l’altro giorno qualcosa si è mosso. "Mi hanno telefonato dall’Istituto Auxologico di Pioltello – continua Micheli –: si era liberato uno slot di vaccini e hanno contattato le persone over 80 più fragili. In questa chiamata d’emergenza c’è stato anche il nostro concittadino malato di tumore. Da alcuni giorni, colto da disperazione e stanchezza, stava girando i centri vaccinali della zona a caccia di una dose avanzata. Letto il suo racconto e verificate le sue precarie condizioni di salute, la direzione dell’Auxologico l’ha inserito in lista".

Una storia a lieto fine, ma non sempre è così. "Anche oggi ho ricevuto decine di messaggi di segratesi che mi chiedono di sapere quando arriverà il loro turno – sottolinea il sindaco –. A tutti, purtroppo con grande amarezza e senso di inadeguatezza, ho dato la stessa risposta: non lo so. Giustamente si rivolgono al sindaco, chiedendomi di essere più insistente, più incisivo. Di alzare la voce. Insieme ad altri sindaci lo stiamo facendo a tutti i livelli". Una richiesta di aiuto anche da San Donato, dove i contagi continuano a salire. "Sono molto preoccupato – dice il sindaco Andrea Checchi – per la grande confusione che regna nell’organizzazione della somministrazione del vaccino: i disagi e le difficoltà, unite alle tensioni e allo stato di frustrazione della cittadinanza, sono sotto gli occhi di tutti e ai più sembra che nulla cambi. Bisogna ringraziare la pazienza dei cittadini che comunque non demordono e in maniera molto caparbia chiedono di essere vaccinati. E per fortuna ci sono i volontari dell’Avo, della Protezione Civile e della Croce rossa italiana che al Policlinico, ogni giorno, aiutano le persone di una certa età ad orientarsi e a sbrigarsi senza affanni o preoccupazioni quando vanno lì a farsi vaccinare".  

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