Truffe, la nonna sta al gioco e fa arrestare i malviventi

Una finta nipote le aveva chiesto diecimila euro di Marianna Vazzana

Occhio alla truffa (foto Germogli)

Occhio alla truffa (foto Germogli)

Milano, 25 aprile 2015 - «Aiutami, mi servono 10mila euro per comprare la macchina». Una donna dalla voce mesta e insistente parla al telefono, all’orecchio di una vecchina di 88 anni, fingendosi sua nipote. L’anziana, però, sente che qualcosa non va e chiama il nipote (quello vero), di 55 anni, il quale nega ogni richiesta di aiuto economico e lancia l’allarme alla polizia. Comincia così la storia conclusasi con l’arresto di due truffatori, mercoledì intorno alle 13.

Stavolta è stata la nonnina a tendere la trappola ai malviventi, capovolgendo un finale che quasi sempre è già scritto e che lascia gli anziani vittime di truffe alleggeriti (di soldi e preziosi) e amareggiati. La signora ha seguito passo passo le istruzioni degli agenti della Squadra Mobile che si sono subito attivati per acciuffare i truffatori. L’88enne ha “transato” con la sedicente nipote accordandosi per la consegna di 5 mila euro, la metà rispetto alla somma chiestale inizialmente. Ha recitato alla perfezione, ingannando i malviventi che pensavano di essere riusciti a raggirarla.

A un certo punto, a dire il vero, avevano sospettato qualcosa: in una telefonata si erano spacciati per carabinieri, domandando all’anziana se avesse richiesto il loro intervento. Lei però ha negato e li ha attirati nella sua trappola. Mercoledì, poco prima dell’orario pattuito per la consegna dei soldi, i poliziotti appostati nel quartiere, a Quinto Romano, hanno notato due uomini sospetti effettuare due volte il giro del palazzo dell’anziana, con ogni probabilità per individuare eventuali appartenenti alle forze dell’ordine.

Ritenendo che non ci fosse nessuno hanno poi chiamato la nonnina, dicendole di scendere in strada con i soldi. L’88enne è arrivata sul marciapiede con un plico (vuoto). E al momento dello scambio sono intervenuti i poliziotti, che hanno arrestato per tentata truffa due italiani: Daniele Bobovicz, 33 anni, e Giovanni Piotrovic, 32, originari di Novara. Avevano raggiunto il posto con un’automobile il cui intestatario ne possiede numerose. Alla guida c’era Bobovicz, senza patente e con precedenti per reati contro il patrimonio e droga. Il complice ha precedenti solo amministrativi. «Questo reato è reso possibile perché compiuto sulle persone più vulnerabili. Le truffe agli anziani diminuirebbero se la polizia venisse sempre chiamata di fronte al minimo dubbio, prima dell’incontro. C’è sempre un lasso di tempo tra il primo contatto e la consegna, in cui possiamo intervenire», ha commentato il dirigente della Squadra Mobile, Alessandro Giuliano. «I truffatori - ha proseguito - sono molto abili, si spacciano per un parente in difficoltà, si mostrano angosciati. Gli anziani sono il bersaglio unico».

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