Milano, anziani truffati: presa la banda del gas

Cinquanta casi e affari per 110mila euro: vendevano rilevatori di fumo

Truffa agli anziani

Truffa agli anziani

Milano, 24 settembre 2019 - Era la banda del gas . Finti tecnici che agivano in coppia presentandosi nelle case degli anziani per installare rivelatori di fughe di gas «obbligatori per legge», dicevano. A 400 euro il pezzo. In realtà erano banalissimi rilevatori di fumo, a basso costo e di nessuna utilità. Non necessari, perché non imposti da alcuna normativa. Una truffa raffinata però, perché i presunti tecnici della “Gas srl” si facevano precedere da locandine che affiggevano loro stessi nei condomini per lo più popolari (e dunque senza portinaio) che contavano di visitare. «Si informano i signori inquilini che nei prossimi giorni passeranno tecnici autorizzati...». Un raggiro studiato nei particolari, anche se una volta l’avviso era stato affisso casualmente nel palazzo dove abita proprio uno degli investigatori. Partita a dicembre dalla telefonata di un anziano che però non s’era fatto fregare, l’indagine condotta da polizia di Stato, carabinieri e agenti di polizia locale riuniti nel pool antitruffe della Procura ha portato ieri alla notifica di misure cautelari - obbligo di dimora e divieto di allontanamento notturno - nei confronti di cinque persone residenti nel Bresciano, tutti uomini tra i 22 e i 38 anni, mentre il 60enne titolare della “Gas srl” per il momento è solo indagato. Truffa aggravata l’accusa, provvedimenti firmati dal gip Alessandra Di Fazio su richiesta del pm Enrico Pavone e del procuratore aggiunto Eugenio Fusco titolari dell’inchiesta. Ben 48 gli episodi accertati nei tre mesi dallo scorso novembre a inizio febbraio, ai danni per lo più di ultrasettantenni. Il giro d’affari calcolato, però, è sui 110mila euro, dunque il numero dei truffati dev’essere molto più alto. Già dopo il primo allarme gli investigatori erano riusciti a individuare i primi due truffatori del gruppo, mentre alcune delle vittime sono state rintracciate grazie alle fatture e alle ricevute dei pagamenti (usavano il bancomat) trovate agli indagati e finite sotto sequestro, altri truffati si sono presentati negli uffici di polizia dopo essere stati avvertiti da vicini che avevano subito truffe analoghe. 

Quelli della banda del gas si presentavano nelle case degli anziani con speciali giubbotti, avevano timbri e moduli da riempire compresi quelli per la rescissione del contratto per chi si faceva cogliere dai dubbi, perché tutto volevano i cosiddetti tecnici, fuorché un contenzioso legale. Nel corso delle perquisizioni è spuntato fuori anche un “vademecum del perfetto venditore”, fogli di appunti come promemoria di domande e risposte. «Puntavano sul gas che in ogni famiglia rappresenta un elemento di rischio», ha spiegato ai cronisti Giorgio Bertoli, poliziotto del pool antitruffe. Vito Bianco, comandante dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria, ha sottolineato che le aree prese di mira «sono quelle più popolari di Milano e della provincia a Rozzano, Corsico, la Barona o il Gratosoglio». Il vicecapo della polizia locale Paolo Ghirardi ha aggiunto che «era facile essere ingannati», perché i falsi addetti si presentavano con tutti i crismi. Chi avesse dubbi su visite ricevute di recente, può sempre chiamre il numero del pool antitruffe 02/54332603.  

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