STEFANIA TOTARO
Cronaca

Truffa milionaria sui fondi Covid. A giudizio il “regista“ Paolo Malvini

Il 56enne fu trovato nel bunker di Cinisello in cui si nascondeva nel marzo 2022. Tra le vittime, Irene Pivetti

Mascherine

Mascherine

Cinisello Balsamo, 13 ottobre 2023 –  È accusato di essere stato il "direttore" e il "regista" di un’associazione per delinquere finalizzata a una truffa milionaria sui fondi Covid.

Paolo Vincenzo Malvini, 56enne, scovato nel marzo 2022 nel suo nascondiglio in una specie di sauna-bunker a Cinisello Balsamo, è ora imputato in un processo al Tribunale di Monza arrivato da Asti per competenza.

Ieri il pm monzese Vincenzo Fiorillo ha convocato gli altri presunti complici già giudicati per venire sentiti in aula, ma tutti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande, favoriti dalle loro sentenze non ancora diventate definitive. Malvini risulta al centro di un’inchiesta della guardia di finanza di Asti che nel febbraio 2022 ha portato a 10 arresti. Lui risultava latitante ma un mese dopo si è scoperto che era rimasto a Cinisello, di cui è originario e viveva in un seminterrato, a cui si poteva accedere da una sauna attraverso un meccanismo nascosto e azionabile soltanto dall’interno. È lì, in quel piccolo bunker non più grande di 10 metri quadrati, che l’uomo avrebbe allestito anche una sorta di laboratorio per la produzione di documenti di identità e fideiussioni false. Per gli inquirenti aveva "indiscutibili doti di falsario".

Nel suo nascondiglio erano stati trovati vari attrezzi del mestiere: gli investigatori avevano sequestrato una sorta di laboratorio per la produzione di documenti contraffatti. E secondo l’accusa, proprio attraverso un meccanismo sofisticato fatto di documenti falsi, persone inesistenti, società create ad hoc e bilanci gonfiati, la banda avrebbe ottenuto prestiti e finanziamenti come fondo di garanzia Covid.

Tra le parti offese anche l’ex presidente della Camera Irene Pivetti  , che avrebbe pagato attraverso la sua società 20 milioni di euro sull’acquisto di una grossa partita di mascherine. Ma nessuno si è costituito parte civile al dibattimento.

L’operazione delle fiamme gialle chiamata "Warranty" avrebbe messo in luce truffe ad ogni livello, dalla richiesta di un prestito al riciclaggio di denaro all’estero, fino all’acquisto di una cucina da 51mila euro mai pagata. I guadagni, secondo l’accusa, erano abbastanza sostanziosi. A uno di loro la Guardia di Finanza ha sequestrato una barca Boston Wahler modello 370 Outrage e tre motori per un valore complessivo stimato in 245mila euro ormeggiata nel porto di Olbia.

Dal canto suo Paolo Vincenzo Malvini, difeso dall’avvocato Stefano Gerunda, nega le accuse. Ieri era presente al dibattimento e ha già annunciato che si farà interrogare nella prossima udienza fissata a gennaio.