Truffa dei diamanti, arrestato imprenditore e sequestrati oltre 17 milioni/ VIDEO

Tra le vittime del raggiro c’erano stati anche vip come Vasco Rossi, Federica Panicucci e Simona Tagli

Le indagini eseguite dalla guardia di finanza

Le indagini eseguite dalla guardia di finanza

Milano, 25 giugno 2020 - Il noto imprenditore Nicolò Maria Pescetitolare della società di consulenza Kamet, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Milano per il riciclaggio dei risparmi investititi da migliaia di risparmiatori truffati. Sequestrati beni per oltre 17 milioni di euro.

L'operazione, denominata 'Gold Fish' e coordinata dalla Procura di Milano, arriva a seguito dell'inchiesta "Crazy diamond", conclusa nel 2019. L'indagine aveva consentito di accertare la commissione di una truffa, per diverse centinaia di milioni di euro, ai danni di decine di migliaia di risparmiatori, da parte di società che, attraverso il sistema bancario, promuovevano e vendevano diamanti a prezzi notevolmente superiori rispetto all'effettivo valore, paventando agli investitori rendimenti irrealistici ed applicando loro esorbitanti provvigioni. Della maxi truffa, con profitti illeciti per quasi 500 milioni di euro, erano rimasti vittime anche personaggi famosi come Vasco Rossi, Federica Panicucci e Simona Tagli. L'indagine era stata chiusa a carico di 87 persone fisiche e 7 società, tra cui anche gli istituti di credito Banco Bpm, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, BancaAletti. In passato furono già sequestrati, anche alle banche, circa 700 milioni.

Approfondendo ulteriormente i flussi finanziari di una delle societa' le cui quote erano già state sequestrate nella precedente operazione e sviluppando alcune segnalazioni per operazioni sospette, le fiamme gialle milanesi hanno ricostruito il complesso meccanismo di riciclaggio utilizzato per occultare una parte dei proventi della truffa. Le indagini hanno consentito di rilevare che l'imprenditore "aveva riciclato e reinvestito i propri guadagni illeciti in fondi gestiti da una societa' d'investimento lussemburghese nonche' finanziando numerose imprese a se' riconducibili, tutte attive nel Centro-Nord Italia nei piu' diversificati settori economici": si tratta di un ristorante a Forte dei Marmi, una cava di marmo, una sartoria e un concessionario di auto a Carrara e due societa' operanti nel recupero crediti e nell'intermediazione immobiliare con sede a Milano. Le attività sono state effettuate a Milano, Roma, Varese e nelle province di Lucca e Massa Carrara: sotto sequestro 53 rapporti finanziari, 21 partecipazioni societarie, un immobile e un'auto.

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