"Troppi pitbull abbandonati: fatevi un regalo, non adottateli"

Migration

Il video choc di un cane “impazzito” nel box del rifugio e parole taglienti come una frusta: "A Natale fatevi un regalo, e fatelo al cane. Non regalatevi un pitbull". È forte la campagna strenna del rifugio della Lega del Cane di Segrate, da anni ormai in prima linea nella campagna di sensibilizzazione sulla diffusione senza controllo dei cani “non per tutti”. Anche quest’anno un record di abbandoni per pit e amstaff. Cani che il rifugio, le ore obbligate di reclusione, la mancanza di una famiglia adatta subiscono e soffrono più di altri. Nel breve video il cane salta contro il muro del box, ruota su sé stesso senza interruzione, ansima e guaisce. Il messaggio: "Quest’anno a Natale non saremo così buoni, perché abbiamo deciso di lanciare una campagna provocatoria. Solo nelle ultime settimane nel nostro rifugio è entrata una decina di pitbull (nella foto) e american staffordshire. Ormai rappresentano un quarto dei cani nostri ospiti". Ancora. "Qualcuno dice che ‘I cani sono tutti uguali’. Chi la pensa così si faccia un giro nei nostri canili. Questo Natale, allora, fatevi un regalo. Non regalatevi il cucciolo di pitbull o amstaff che avete trovato su Internet. Non sarete in grado di gestirlo. Come tutti quelli che chiamano i rifugi per cederli, come tutti quelli che li lasciano in canile senza riscattarli dopo averli fatti accalappiare, come tutti quelli che “è diventato problematico”". L’affondo e l’atto d’accusa. "No, il cane non è diventato problematico. TU non sei in grado di gestire le sue motivazioni di razza". Ai politici: "Dove sta la tanto sbandierata tutela degli animali se non nel proteggere chi tra di loro è ancora più fragile di altri? No, i cani non sono tutti uguali: prima lo riconoscete, prima li tutelerete. Ma davvero". Una campagna che dura da tempo, e che porta fra i volti quello della battagliera Elisa Cezza, referente del rifugio segratese, attivista, referente per problematiche animali in Anci e Regione. Un tema delicato, affrontato pochi mesi fa anche a un convegno milanese, promosso in collaborazione con Ats, Città metropolitana e Comune. "Questi cani – sottolinea – sono vittime di un vuoto normativo forse unico in Europa. Le proposte ci sono, l’emergenza anche. Condividiamo: se non facciamo qualche cosa, le prime vittime saranno, come oggi sono, le bestiole".

M.A.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro