
Il Pio Albergo Trivulzio
Milano - Il palazzo-gioiello non compare più nell’elenco delle proprietà del Pio Albergo Trivulzio. Via Santa Marta 15-17, stabile quattrocentesco del Carrobbio, a due passi da piazza Duomo, è stato ceduto nei mesi scorsi alla società immobiliare Ca.Timeo srl, che l’ha acquistato per la cifra di 14,1 milioni di euro. Si è chiusa così una partita durata anni tra aste deserte, affari quasi fatti e poi naufragati e una causa che per circa un anno ha di fatto impedito ai vertici della Baggina di disfarsi dell’edificio da 2.700 metri quadrati sviluppati su 5 piani e 29 appartamenti. La storia inizia il 23 novembre 2015, quando il Consiglio d’indirizzo del Pat mette sul mercato una serie di immobili, compreso quello di via Santa Marta.
Il primo bando viene approvato il 17 febbraio 2016: il prezzo giusto è 16,9 milioni di euro. Peccato che non si presenti nessuno. Così un anno dopo, il 14 febbraio 2017, viene lanciata una nuova gara, con prezzo ridotto del 20% rispetto alla stima iniziale, per un importo complessivo di 13,5 milioni. Risultato? Come sopra: zero acquirenti. Poco più di due mesi dopo, si fa avanti l’immobiliare Consap, che formula un’offerta irrevocabile d’acquisto al prezzo di 13,54 milioni; ne segue una trattativa privata che si chiude con l’aggiudicazione alla srl, ratificata il 27 luglio. Tutto finito? No, perché i manager di Consap si rifiutano di firmare e non versano la caparra da 1,354 milioni (il 10% del costo totale), chiedendo alcune modifiche al preliminare già predisposto dal notaio. La vertenza giudiziaria si conclude con un accordo transattivo: a Consap viene riconosciuta con scrittura privata l’opzione d’acquisto del palazzo, a patto che il diritto di prelazione venga esercitato entro il 15 marzo 2019. Il 17 dicembre 2018 arriva un altro colpo di scena: Consap cede il diritto d’acquisto a un’altra società, Roma srl, che subentra totalmente nell’affare.
Passa qualche settimana e riecco i problemi: Roma srl pretende una proroga, subordinandola alla nomina di un terzo soggetto per la stipula del contratto definitivo e all’esibizione degli attestati di prestazione energetica. Il management del Trivulzio battezza quelle richieste come evidenti pretesti per non chiudere la partita, e di conseguenza il 19 marzo 2019 escludono Roma srl. Tre mesi dopo, arriva il cambio di rotta: non più vendita, ma affitto di una parte dello stabile per farne una struttura ricettiva. In 17 si presentano per un sopralluogo, ma alla resa dei conti tutti si tirano indietro. Il 29 ottobre 2019, si ripresenta Roma srl con una citazione in giudizio per (ri)ottenere il diritto a concludere la compravendita; in contemporanea, la srl procede alla trascrizione della domanda giudiziale presso la Conservatoria dei Registri immobiliari di Milano, generando così "l’effetto di dissuasione dall’acquisto nei confronti dei possibili terzi interessati".
Anche stavolta, però, le due parti non vanno fino in fondo in Tribunale, perché nel frattempo è spuntata un’altra società, la Ca.Timeo, fortemente interessata allo stabile-gioiello. Così interessata che il 18 febbraio 2021, a due settimane dalla proposta irrevocabile d’acquisto recapitata al Pat, deposita fiduciariamente presso un notaio cinque assegni circolari per un valore complessivo di un milione di euro e bonifica sul conto del professionista altri 13,1 milioni. Totale: 14,1 milioni. L’atto che sancisce l’affare, firmato dal direttore generale del Trivulzio Giuseppe Calicchio, è datato 22 febbraio. Dalla mezzanotte di quel giorno, via Santa Marta 15-17 è diventato di proprietà di Ca.Timeo.