
Il politologo Giorgio Galli 88 anni (Newpress)
Milano, 5 febbraio 2017 - Il Trivulzio sfratta Giorgio Galli e la moglie Francesca Pasini. Niente accordo sul canone di locazione, nonostante un estenuante tiramolla andato avanti per più di cinque anni. Alla fine i vertici del Pio Albergo Trivulzio hanno deciso di avviare la procedura legale di rito: il celebre politologo, che compirà 89 anni venerdì prossimo, e l’altrettanto nota critica d’arte moderna devono lasciare l’appartamento da 152 metri quadrati in piazza Mirabello, a due passi da via Moscova. La vicenda, ricostruita in una determinazione firmata lo scorso 19 gennaio dal direttore generale del Pat Claudio Sileo, ha inizio alla fine del 2011, quando l’allora nuovo consiglio d’amministrazione della Baggina, subentrato a quello travolto dallo scandalo Affittopoli (abitazioni di proprietà dell’ente date in locazione a prezzi stracciati a vip e politici) e rimasto sino a fine 2014, comincia a rinegoziare tutti i canoni per adeguarli alle cifre di mercato.
Alla coppia Galli-Pasini, cui è appena scaduto l’accordo stipulato il primo dicembre del 2003 con la formula dei 4 anni più 4, viene comunicata «la facoltà di stipulare un nuovo contratto di locazione (della stessa durata di quello precedente, ndr), proponendo l’applicazione di un canone annuo pari a 32.853 euro». Cioè più del triplo rispetto a quanto regolarmente versato in passato dal politologo: 10.232 euro, cioè 853 euro al mese per 152 metri quadrati in pieno centro. In più, il Trivulzio chiede pure 12.788 euro «a titolo di maggior danno corrispondente alla differenza tra la somma prevista per il rinnovo del contratto e la somma realmente corrisposta secondo le condizioni del contratto scaduto».
La trattativa parte subito in salita: prima i coniugi chiedono l’applicazione del canone convenzionato (anche con la mediazione del sindacato Sunia), poi contestano via perizia la metratura dell’appartamento (123 e non 152). Contestazioni smontate punto per punto dalla dirigenza del Trivulzio, che tuttavia cerca di andare incontro in tutti i modi agli inquilini: la richiesta scende pian piano fino a raggiungere la cifra finale di 18.179 euro, riducendo così la forbice inizialmente elevatissima con le controproposte di Galli-Pasini (17.802 euro la somma massima offerta dal loro avvocato). Il 23 settembre 2016, il legale di Galli invia una nota in cui fa sapere che i suoi assistiti hanno accettato. Tutto finito? No, perché due mesi dopo, quando ormai il Pat ha dato il via libera alla firma del nuovo accordo, una nuova nota dell’avvocato «comunica l’impossibilità dei conduttori a sottoscrivere il contratto alle condizioni pattuite», senza peraltro indicare «una data di rilascio dell’immobile». Conclusione: il 19 gennaio, il dg attiva «l’azione legale di sfratto per finita locazione o qualunque altra azione giudiziale ritenuta opportuna per il rilascio dell’unità immobiliare».
giulia.bonezzi@ilgiorno.net
nicola.palma@ilgiorno.net