Tribunale dei brevetti, Milano si candida per ospitare la sede unificata

La proposta arriva direttamente dal governatore Fontana. Sostegno dal governo. "Non ripetere caso Agenzia europea del farmaco"

Il Pirellone

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Milano, 3 dicembre 2018 - "Non dobbiamo correre il rischio che anche questa partita finisca come Ema. Milano e la Lombardia sarebbero la sede perfetta per la sezione del Tribunale Unificato dei Brevetti. Per questo chiederò al ministro Moavero (degli Esteri, ndr) di inserire il tema del trasferimento nel prossimo Consiglio dei ministri dell'estero dell'Unione europea". Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana intervenendo, questa mattina, a Milano, al convegno dall'Ordine degli avvocati di Milano e dell'Unione dei consigli dell'Ordine degli avvocati, dedicato a 'Milano - Sede della divisione centrale del Tribunale unificato dei brevetti'. "Il trasferimento da Londra a Milano di una delle tre sedi del Tribunale - ha spiegato il governatore - sarebbe ideale per una serie di motivi. Per esempio perché anche nel 2017 la Lombardia si è confermata prima in Italia per numero di richieste di registrazioni di brevetti all'ufficio europeo di competenza (Epo) con 1.424 domande; perché abbiamo 56 facoltà universitarie medico-scientifiche, mille centri di ricerca e per il trasferimento tecnologico, 19 Irccs, 12 istituti del Cnr e 9 cluster tecnologici. E anche perché in Lombardia si effettuano il 50% delle sperimentazioni cliniche in Italia e perché negli ultimi tre anni abbiamo investito 700 milioni di euro".

Non si è fatta attendere la risposto del ministro "La presa di posizioni del governatore Fontana e di altri esponenti politici lombardi - ha dichiarato Moavero Milanesi - sono la prova evidente del positivo dinamismo del capoluogo lombardo, che e' ben consapevole dei propri punti di assoluta eccellenza. Milano ha infatti tutte le carte in regola per ospitare importanti istituzioni europee e internazionali". Il Ministero degli Affari Esteri conferma la piena disponibilita' a impegnarsi efficacemente per la candidatura di Milano a ospitare una sezione centrale del TUB, a fronte di un'opzione in tal senso del Governo, da prendersi anche alla luce di una valutazione dell'onere finanziario dovuto ai costi prevedibili. Infatti, l'accordo istitutivo del TUB pone a carico dello Stato ospitante i costi attinenti al suo funzionamento.

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