Tribunale brevetti a Milano: "Indotto superiore a 300 milioni, ora lavoro di squadra"

Avvocati, imprenditori e professionisti entusiasti per la scelta: sarebbe un giusto risarcimento dopo la beffa di Ema

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"Il Governo ha deciso di presentare la candidatura: adesso bisogna mettercela tutta per sostenerla". Il presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano, Vinicio Nardo, non nasconde il suo entusiasmo, dopo i tanti appelli lanciati per far convergere "le forze sociali, economiche e politiche" sulla scelta di Milano. Sulla stessa linea anche imprenditori e associazioni di categoria, ai primi passi di un percorso che potrebbe far dimenticare la beffa di Ema, l’Agenzia europea del farmaco soffiata da Amsterdam. "Avere una sezione centrale a Milano del Tub – spiega il presidente di Confcommercio e della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, Carlo Sangalli – è un’evidente opportunità per le imprese direttamente interessate alla presentazione dei brevetti del settore chimico-farmaceutico e metallurgia. Ma lo è anche per l’indotto indiretto che, secondo stime prudenziali, dovrebbe aggirarsi intorno ai 300 milioni all’anno, esclusa la creazione di nuovi posti di lavoro. Nello stesso tempo appare molto interessante la decisione di individuare Torino come sede principale per l’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale, con la possibilità di consolidare un’alleanza strategica con Milano a beneficio di tutto il nostro Paese". Sangalli chiede quindi di lavorare con "il metodo efficace e concreto dello spirito di squadra tra istituzioni che si è rivelato vincente per Expo 2015 e le Olimpiadi invernali 2026".

Anche il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, parla di Milano come della "sede più naturale per ospitare questa istituzione" per una serie di motivi. Il numero di brevetti presentati la rende la città più ricca di idee a livello nazionale, e una delle più fertili nel panorama europeo. Poi "ricettività, collegamenti e presenza di multinazionali" ma anche la "solida vocazione di Milano proprio nell’ambito delle Life Sciences, nell’incrocio tra industria della salute, università, poli ospedalieri, ricerca". Fattori che l’associazione degli imprenditori Lombardi aveva elencato in un appello rivolto nelle scorse settimana al premier Giuseppe Conte per puntare in maniera convinta su Milano.

"Vincere questa partita va a vantaggio dell’intero Paese – sottolinea Spada – ora abbiamo il dovere di lavorare insieme come una squadra". Parla di "una sorta di ‘risarcimento’ all’Italia dopo l’Ema" il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi. Il capoluogo lombardo, ricorda, "è la prima provincia farmaceutica d’Italia e fra le prime tre a livello europeo. Sarebbe un bel riconoscimento, e un giusto riconoscimento, per il nostro Paese e per Milano". E Marcella Caradonna, presidente dell’Ordine dei commercialisti, definisce la scelta di Milano "naturale e di senso, in grado di valorizzare competenze, sforzi e infrastrutture che possano contribuire in modo determinante al riconoscimento di una reputazione internazionale di Milano e dell’Italia, oltre che essere un incentivo alla ripresa economica del nostro Paese".

Andrea Gianni

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