Trezzano, esplosione e incendio in azienda: indagini sulle bombole di butano

Le fiamme hanno distrutto un capannone della Tree of Light, l’azienda che si occupa della commercializzazione di cannabis legale

L'azienda di Trezzano dove è avvenuta l'esplosione

L'azienda di Trezzano dove è avvenuta l'esplosione

Milano, 22 settembre 2019 - Il giorno dopo l’incendio che ha distrutto un capannone della Tree of Light, l’azienda che si occupa della commercializzazione di cannabis legale, si cerca di fare chiarezza. Tanti i nodi da sciogliere circa l’esplosione all’origine del rogo che ha ferito gravemente il titolare dell’azienda, Giuseppe Palumbo, 25 anni, che lotta tra la vita e la morte; il fratello Sergio, 20enne, in Rianimazione; il collaboratore 66enne Saverio Sergi, a sua volta in ospedale. Ieri mattina un sopralluogo dei vigili del fuoco ha verificato la stabilità della struttura, un grande magazzino frazionato in più unità. Quella distrutta dalle fiamme, che dai primi accertamenti sembrano essere accidentali, è la prima della seconda stecca di capannoni, cui si accede dal civico 36. Le tracce del rogo sono evidenti: la fuliggine sul muro, i vetri danneggiati, gli ammassi di materiale fuso all’esterno dell’ingresso e i sigilli della polizia giudiziaria che ha messo il sito sotto sequestro. Indagano i carabinieri della stazione di Trezzano: dovranno chiarire quanto è realmente accaduto in quel capannone qualche minuto prima delle 16 e accertare la regolarità dell’attività svolta in quei locali. Il dubbio che qualcosa non sia andato per il verso giusto è stato alimentato dalla forte esplosione e dai danni che ha arrecato. In particolare l’attenzione degli investigatori è focalizzata su tutte quelle bombolette di gas butano che si sono trasformate in detonatori. Circa 5mila è il dato emerso a caldo, ma la cifra potrebbe cambiare con gli approfondimenti in corso. Il dato è importante sia per quanto riguarda gli aspetti di sicurezzao sia per le pratiche assicurative e il rimborso del danno ai titolari dell’azienda ma anche ai proprietari dei capannoni danneggiati. La presenza del pericoloso materiale è prevista per quel tipo di lavorazione. Ma in quale quantità? Il butano, infatti, è uno dei tanti elementi utilizzati per l’estrazione del Thc, acronimo di tetraidrocannabinolo, la sostanza chimica presente in tutte le infiorescenze della cannabis, principale responsabile degli effetti provocati dal “fumo”. Perché siano legali, la percentuale di Thc presente nei prodotti a base di canapa può variare dallo 0,2% allo 0,6% . Ma attraverso l’estrazione con il gas può raggiungere anche 80%, diventando così illegale. Èil caso del Bho, conosciuto come il Buthan hash oil, i cui costi sono molto più alti, così come gli effetti. L’ipotesi di eventuali irregolarità o illegalità nell’attività dell’azienda che in quel capannone si è insediata nel maggio 2018 è sostenuta da alcuni dati di fatto: i precedenti per spaccio del titolare dell’azienda e i controlli dei Nas effettuati qualche mese fa, in un altro capannone. In quell’occasione erano state riscontrate irregolarità amministrative circa lo stoccaggio della canapa sativa e la documentazione fiscale.

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