
Il treno deragliato a Pioltello
Milano, 8 marzo 2022 - Nuova udienza del processo per il disastro ferroviario del 25 gennaio 2018 a Pioltello, nel quale morirono tre persone e un centinaio rimasero ferite. Nove gli imputati, tra cui figurano, oltre a Rete ferroviaria italiana, anche responsabile civile, l'ex ad Maurizio Gentile, ora commissario straordinario per la messa in sicurezza della A24 e A25, e altri ex dirigenti, dipendenti e tecnici di Rfi.
Oggi, nell'aula bunker alla periferia sud di Milano è stato il turno del macchinista del regionale Cremona- Milano Porta Garibaldi, che ha testimoniato nel processo a carico di L'uomo ha raccontato di aver sentito "un colpo", come un "tum", poco prima della stazione di Pioltello e poi un "effetto fisarmonica", ossia un movimento longitudinale come se qualcosa stesse tirando, strattonando il convoglio. E ha riferito che comprese ciò che era avvenuto solo quando il treno si era già spezzato.
"Tutto si è svolto nel giro di 30-40 secondi circa, per una distanza di un paio di chilometri - aveva messo a verbale il macchinista nelle indagini -. Quando il treno si è fermato ho guardato fuori dal finestrino, convinto che ci fosse stato qualche problema con la linea aerea, ma ho notato le carrozze in coda che si erano staccate ed erano deragliate". Una ricostruzione ribadita nella deposizione in aula, rispondendo anche alle domande dei pm Ripamonti e Lesti, e nella quale ha precisato che tutto è successo molto velocemente e che quando ha azionato il freno il convoglio stava già frenando, perché era già uscito dai binari. E poi di aver visto le fiamme, perché il treno stava colpendo dei pali della luce.
Un deragliamento, stando alle indagini, avvenuto a causa della rottura di uno spezzone di rotaia sopra un giunto in pessime condizioni. Una tragedia che il macchinista, come ha detto, vorrebbe cercare di "dimenticare". Erano già stati ascoltati il capotreno e alcuni passeggeri e la prossima udienza sarà il 29 marzo.