
Maroni alla Stazione Garibaldi per l'inaugurazione di un nuovo treno Coradia
Milano, 13 dicembre 2015 - “Regione Lombardia sta investendo molto sulla mobilità e qui alla stazione Garibaldi abbiamo salutato un vecchio treno del 1969 che va in pensione e viene sostituito da un moderno treno Coradia che oggi effettua la sua prima tratta. L’anno prossimo immetteremo altri 12 nuovi Coradia in circolazione e in tutto altri 37 entro il 2017. Si tratta di un investimento importante per rendere più agevole il trasporto per i nostri pendolari”. Lo ha spiegato il presidente Roberto Maroni alla cerimonia alla stazione ferroviaria di Milano Porta Garibaldi per l’avvio del nuovo treno Coradia e per il contestuale addio al convoglio 38000 che verrà dismesso.
I treni regionali lombardi più vecchi, 33 carrozze che risalgono anche al 1969, sono stati stati mandati in pensione da Trenord, che ha annunciato, a margine di un flash mob di musica e balli, l’arrivo nel 2017 di 18 nuovi convogli, acquistati dalla Regione Lombardia e da Ferrovie Nord Milano con un investimento di 170 milioni di euro. Questo piano si aggiunge a quello da 520 milioni di euro, messi a disposizione da Regione, Fnm Trenitalia e Trenord, che nel 2016 porterà 14 nuovi treni che si aggiungeranno ai 43 già consegnati.
All’evento "Vecchi treni addio. Sui binari c’è il futuro" presente anche il presidente di FNM Andrea Gibelli e l’ad di Trenord Cinzia Farisè. Gibelli ha assicurato che FNM sempre di più "continuerà ad approvvigionare Trenord di treni nuovi attraverso investimenti importantissimi". "Ci siamo lasciati alle spalle la fase dell’emergenza, abbiamo affrontato la fase straordinaria di Expo e la settimana scorsa ho portato in consiglio di amministrazione un business plan quinquennale 2016-2020 per parlare del futuro di Trenord", ha detto Farisè, spiegando che "gli investimenti di cui parliamo oggi sono una parte di tutto questo piano che non prevede soltanto investimenti, prevedo anche lo sviluppo di nuovo prodotti, di nuovi mercati e della digital trasformation di cui Trenord ha davvero bisogno".