ANDREA SPINELLI
Cronaca

Tre Allegri Ragazzi Morti, all'Alcatraz il ritorno della band mascherata

Sul palco del locale di via Valtellina con il bagaglio dell’ultimo album “Sindacato dei sogni" per ricompattare le fila di un popolo in attesa da oltre due anni

I Tre Allegri Ragazzi Morti.

Milano, 14 aprile 2019 - Sogni amscherati I martedì prossimo all’Alcatraz con i Tre Allegri Ragazzi Morti. Davide Toffolo, Luca Masseroni ed Enrico Molteni sbarcano, infatti, sul palco del locale di via Valtellina con il bagaglio dell’ultimo album “Sindacato dei sogni" per ricompattare le fila di un popolo in attesa da oltre due anni. «Siamo ormai in dirittura finale e posso dire che questo è stato un tour eccezionale»,  spiega Toffolo. «Secondo alcuni è addirittura il più bello portato in tour dalla band e, sera dopo sera, comincio a pensarlo anch’io». La lunga «Una ceramica italiana  persa in California» è un po’ la chiave d’accesso a suoni e visioni di questo nuovo lavoro. «Fra i caratteri del nuovo album c’è indubbiamente la psichedelia, che in quel brano affiora in maniera particolarmente evidente. Quando su un sito californiano abbiamo trovato in vendita la statuina di ceramica dei tre gatti riprodotti in copertina, abbiamo capito il senso del disco che avrebbe contenuto; una cosa bellissima e fragile persa in quel suono dipinto che furoreggiava negli anni Ottanta sulla West Coast». 

Avete scelto di nuovo i club.

«Se in questo momento la musica sta prendendo direzioni di consumo anche diverse dai palcoscenici dei club, a noi è sembrato giusto tornare proprio lì dove siamo cresciuti e solidarizzare con chi magari sta conoscendo magari qualche difficoltà davanti alle dinamiche del mercato attuale. Proseguiremo, comunque, il cammino in estate pure in altri spazi».

L’ultima volta lei è venuto a Milano nei panni di disegnatore per presentare la graphic novel «Il cammino della Cumbia».

«Sì, perché continuo a dividermi tra le due attività. La mia è una vita fatta di azione, non ho il tempo di pensare se va bene o va male, io faccio. Entro dicembre, ad esempio, usciranno entrambi i fumetti che ho preparato durante i due anni di stop dell’attività dei Tre Ragazzi Morti. Uno è"Graphic novel in back”, legato fin dal titolo a "Graphic novel is dead", che uscirà a settembre, ed entro l’anno arriveranno le nuove storie dei Cinque Ragazzi Morti».

A proposito di cumbia, stavolta nel disco non ci sono esperimenti etnici.

«No, perché a quelli ho riservato un progetto ad hoc intitolato Istituto Italiano di Cumbia. L’anno scorso sono riuscito a fondere le passioni per la musica popolare colombiana e per il disegno, grazie ad un viaggio<WC> i<WC1>n Sudamerica, che è diventato pure un libro». 

Torniamo al concerto. Sorprese?

«Con l’idea di trovare nuove identità alla musica dei Tre Allegri ragazzi Morti, prima di metterci in strada abbiamo organizzato un nostro talent. L’abbiamo chiamato Talent dei Tarm e la risposta è stata eccellente, con oltre cento adesioni. Ad aprire il concerto di Milano abbiamo chiamato tre dei vincitori: una ragazza giovanissima, un ragazzo che ha fatto il busker per dieci anni cantando in giro per l’Italia le nostre canzoni, e Nikki di Radio Dee Jay».

Sul palco con voi avrete degli ospiti?

«Il sassofonista ferrarese Andrea Poltronieri. L’abbiamo visto fra il pubblico diverse volte e alla fine gli abbiamo proposto di venire a suonare il sax all’Alcatraz in "C’era un ragazzo che come me non assomigliava a nessuno" per dare al pezzo quei colori messi nel disco da Francesco Bearzatti».