di Laura Lana
Come per il precedente periodo di cassintegrazione sarà il reparto produttivo a soffrire di più. Gli addetti subiranno una sospensione dell’orario di lavoro fino a un massimo del 50 per cento. Per chi lavora, invece, nei laboratori si scende al 15 per cento di sospensione dal lavoro nell’arco di un anno. È quanto è stato deciso per Siae Microelettronica nel tavolo che si è tenuto in Regione lunedì. Una trattativa veloce che ha visto azienda, sindacati e assessorato impegnati dalle 13.30 fino alle 19. L’azienda, tra i leader nel settore delle telecomunicazioni, nei giorni scorsi aveva annunciato la richiesta di cassintegrazione straordinaria per i 650 dipendenti di via Buonarrotti. Una decisione che ha portato a uno sciopero dell’intera giornata di lunedì, con tanto di presidio sotto la sede regionale dove i lavoratori sono arrivati con una biciclettata da Cologno lungo il Naviglio della Martesana. "Il contratto di solidarietà scongiura gli esuberi e getta le basi per il rilancio della società – commenta la Fiom -. Un ottimo risultato ottenuto grazie alla forte presenza sindacale e alla mobilitazione dei lavoratori". Rsu e Fiom avevano infatti chiesto il ricorso al contratto di solidarietà, al posto della cassa straordinaria. "Avremo un anno davanti per poi rifare il punto della situazione – spiega il delegato Alessandro Pozzi -. Soprattutto all’interno di questo periodo non potranno essere fatti licenziamenti. La Regione ha anche parlato di bandi per la formazione: sarà l’azienda, però, a dover partecipare e aderire. Vigileremo anche su questo". Per l’assessore regionale alla Formazione e lavoro Simona Tironi "si è trattato di un felice esempio di collaborazione tra le parti sociali a tutela dell’occupazione e del tessuto industriale, che sosterremo con il nostro strumento di politica attiva nato ad hoc per i contratti di solidarietà: si prevede un finanziamento per la formazione, un sostegno ai lavoratori e una premialità all’azienda". La Regione, su richiesta delle sigle, terrà incontri di monitoraggio. "È un momento delicato per l’elettronica e per la microelettronica e le Tlc in Lombardia. Nel Milanese e in Brianza in particolare, hanno la loro principale sede aziende come Micron, St Microelectronics, Fimer, Sk Hynix: stiamo seguendo con grande attenzione l’evoluzione della situazione, anche in collaborazione con il ministero dello Sviluppo economico e delle imprese e del Made in Italy.