ANDREA GIANNI
Cronaca

Trasporti, estate nera tra cancellazioni e ritardi: oltre 200 esposti

Risarcimenti beffa e disagi infiniti: le testimonianze. Ma il traffico aereo torna al pre-Covid: 405mila passeggeri per il controesodo

Passeggeri in attesa all'aeroporto

Pieno controesodo sulle strade, nelle stazioni e negli aeroporti milanesi dove, secondo gli ultimi dati Sea, questo fine settimana si è registrato un transito di circa 405mila passeggeri, 300mila a Malpensa e 105mila a Linate. Dati che segnano un recupero, al 90%, del traffico pre-Covid.

Passeggeri che portano a casa della vacanze foto, souvenir e ricordi di giornate spensierate. Ma anche, nei casi più sfortunati, danni da «vacanza rovinata». Disagi legati ai trasporti e agli alloggi, costi lievitati e risarcimenti che si trasformano in una beffa. Federconsumatori ha registrato quest’estate un boom di esposti e segnalazioni: 43 su Milano tra luglio e agosto, oltre 200 in Lombardia. Da quelle consultate dal Giorno emerge un’ampia casistica, che va dalla sporcizia sulle navi di linea alle proteste per voli cancellati all’ultimo minuto e ritardi fino a 14 ore, senza informazioni o assistenza. E un’odissea per ottenere il rimborso. Si chiude così l’estate del trasporto aereo, fra scioperi che hanno paralizzato gli scali di mezza Europa e prezzi schizzati alle stelle. Chi ha scelto l’auto, e destinazioni più vicine, non è rimasto immune. L’autostrada che collega Milano ai lidi della Liguria, infatti, registra ancora chiusure a singhiozzo e cantieri senza fine. 

A Palermo in nave da Genova: sporcizia e servizi inesistenti

"Le condizioni di viaggio non erano assolutamente adeguate (sporcizia, mancato rispetto normative anti-Covid ecc..) e i servizi pubblicizzati non erano fruibili». Servizi come piscina, discoteca, cinema e sala giochi, sempre "chiusi e non attivi". Un milanese racconta la sua "pessima esperienza di navigazione" in un esposto a Federconsumatori. Il suo viaggio è partito da Genova alla volta di Palermo, città che ha raggiunto via mare con una imbarcazione della compagnia Grandi Navi Veloci. Per il ritorno dopo la vacanza, stesso tragitto e stessi disagi. Sulla linea Genova-Palermo, tra l’altro, il 9 agosto si era registrato un ritardo record di 19 ore. I passeggeri, infuriati, avevano segnalato anche il mancato funzionamento dell’aria condizionata, oltre alle code per ricevere il pasto e il servizio «scadente». La compagnia era intervenuta precisando che "a causa di un’avaria all’impianto di refrigerazione di uno dei motori principali del traghetto Excelsior si è dovuto procedere a lavori di manutenzione durati alcune ore".

Il volo per Brindisi dirottato su Catania: 14 ore di ritardo, zero soldi

Si sono imbarcati a Milano, con destinazione l’aeroporto di Brindisi. Solo che l’aereo della compagnia Ryanair, invece di atterrare nella città pugliese, a causa di problemi durante il volo è stato dirottato sull’aeroporto di Catania, in Sicilia. A 548 chilometri di distanza. Il tragitto, che i passeggeri hanno dovuto quindi percorrere via terra a bordo di un bus messo a disposizione dalla compagnia, si è trasformato quindi in un’odissea sulle strade del Sud Italia, intasate dal traffico estivo. Il risultato? La famiglia è arrivata a Brindisi con 14 ore di ritardo rispetto all’orario previsto. Oltre al disagio, una parte della vacanza sulle spiagge della Puglia andata in fumo. Non è l’unico caso di ritardi record.  Quest’estate, infatti, si è registrato un boom di cancellazioni dovuto alla mancanza del personale navigante con cui hanno dovuto fare i conti alcune compagnie straniere che hanno collegamenti sugli aeroporti italiani. A questo si sono aggiunti gli scioperi che hanno interessato soprattutto i vettori low cost, mettendo in ginocchio il trasporto aereo. 

Cancellazione all’ultimo. E addio alle Baleari

"Sono una tra le tante persone a cui hanno annullato il volo, siamo una famiglia di quattro persone e dovevamo partire per Palma di Maiorca il 31 luglio. L’8 luglio abbiamo fatto il check-in e il 9 luglio, senza che nessuno ci avvisasse, ci hanno cancellato il volo". È il racconto di una famiglia milanese che ripercorre i disagi subiti prima della partenza con un volo della low cost EasyJet.  "Ci hanno dato la possibilità di spostare il volo dopo due giorni, il 2 agosto tardo pomeriggio – raccontano – perdendo cosi due giorni di hotel pagato e due giorni di macchina pagata". Infine la famiglia, per il timore di subire gli stessi disagi durante il ritorno e restare bloccata in Spagna, ha deciso di far saltare la vacanza nel paradiso turistico delle isole Baleari e riprogrammare una vacanza in Italia, in località raggiungibili con l’auto. Per loro, quindi, un aumento dei costi da sostenere rispetto a quanto era stato preventivato. E ora chiede un risarcimento danni. "Ci siamo dovuti reinventare una vacanza a luglio per le prime due settimane di agosto in Italia per paura di riprendere un volo – si legge nell’esposto –. Cifre assurde, e comunque non faremo la vacanza prenotata a gennaio con i prezzi adeguati alla nostra possibilità". 

Dodici ore d’attesa, scuse e nessun rimborso

"Sarei dovuta partire dall’aeroporto di Orio al serio con la compagnia Ryanair con destinazione Minorca alle 6.10 del mattino, ma il mio aereo ha subito un ritardo di 12 ore. In aeroporto ci hanno dato un foglio con scritto: “in caso di ritardo di più di 3 ore rispetto all’orario di atterraggio previsto il passeggero ha diritto a ricevere dal vettore il seguente risarcimento 250 euro per tutte le tratte aeree inferiori o pari a 1.500 chilometri“. Io ho provato a richiedere il rimborso inserendo tutti i dati ma non riesco. Mi dice che non ho diritto al rimborso perché i passeggeri alla partenza del volo erano tutti presenti o altre scuse". È la beffa raccontata da una passeggera milanese, che si è trovata di fronte a un muro di gomma quando ha provato a chiedere il rimborso alla compagnia aerea low cost. Rimborsi regolati da norme varate nel corso degli anni con l’obiettivo di proteggere i passeggeri dai disservizi, come il regolamento europeo 261/2004 che si concentra sull’eventuale perdita economica conseguente al ritardo ed è valido solo all’interno dell’Unione Europea. Stabilisce un risarcimento compreso tra 250 e 600 euro a seconda della distanza coperta dal volo e delle ore di ritardo accumulate dal volo. Nonostante le norme, però, a volte le compagnie fanno resistenza e respingono le richieste al mittente.