Cinquanta coltellate e il gas in tutta la casa: uccisa la transessuale brasiliana Manuela

Omicidio nel palazzo in via Plana 10: Emanuel Alves Rabacchi, 48 anni, si prostituiva con annunci on line. L’inchiesta dei carabinieri

Gli investigatori nell’appartamento di via Plana, Zona Sempione

Gli investigatori nell’appartamento di via Plana, Zona Sempione

Milano, 21 luglio 2020 - Seminuda . In un lago di sangue. Di fianco al letto. Massacrata con una raffica di coltellate, più di cinquanta, tra torace, addome e schiena. Così è stato trovato ieri pomeriggio il cadavere di una transessuale brasiliana di 48 anni, da almeno quattro in Italia, nell’appartamento in cui viveva in affitto al secondo piano dello stabile di via Plana 10, a due passi da piazza Firenze: gli investigatori parlano di una scena cruenta, di un omicidio particolarmente efferato, il che lascia subito pensare a un raptus non premeditato al culmine di un litigio o in alternativa per mettere a tacere la reazione di Emanuel Alves Rabacchi, noto come "Manuela" nel giro dei siti di appuntamenti a luci rosse, dopo un tentativo di rapina; il fatto che sia stata ritrovata seminuda porta subito all’ipotesi, tutta da accertare, che sia stato un cliente a ucciderla. I primi a intervenire, attorno alle 15, sono stati i vigili del fuoco, chiamati da una condomina del palazzo per un forte odore di gas: i pompieri hanno individuato l’abitazione e sono entrati da una delle due finestre che danno sulla strada, ritrovandosi davanti il corpo della trans.

Stando a quanto risulta , di gas in casa ce n’era parecchio, e per fortuna l’intervento dei pompieri ha scongiurato una possibile esplosione: segno, con ogni probabilità, che l’assassinio è stato commesso alcune ore prima, forse in mattinata o al più tardi la notte scorsa, e che l’autore ha lasciato aperti di proposito i fornelli della cucina per provocare uno scoppio e cancellare le prove di ciò che aveva appena commesso. A quel punto, è partita la chiamata ai carabinieri: sul posto sono arrivati gli uomini della Omicidi del Nucleo investigativo, guidati dal tenente colonnello Antonio Coppola, e gli specialisti della sezione Investigazioni scientifiche per effettuare i rilievi a caccia di tracce utili all’inchiesta, coordinata dal pm di turno Isidoro Palma. L’autopsia chiarirà quanti fendenti siano stati effettivamente sferrati dal killer (l’arma del delitto, verosimilmente un coltello o un oggetto appuntito, non è stata ritrovata) e servirà anche a stabilire con esattezza l’ora del decesso. Non è chiaro se l’omicida di Rabacchi abbia portato via qualcosa dall’abitazione, a cominciare dal cellulare della vittima. Di sicuro, si sa che "Manuela" si prostituiva in quell’appartamento: su alcuni portali on line, specializzati in annunci a luci rosse, si trovano foto, vari alias e numero di telefono.

E proprio dall’analisi dei contatti della vittima e dallo screening dei numeri che hanno agganciato le celle che coprono la zona di via Plana in orari compatibili con l’omicidio potrebbe partire l’indagine dei militari, che punta a ricostruire le frequentazioni “lavorative“ e non di Manuela. La trans era conosciuta nel quartiere, ma non aveva mai dato problemi: alcuni vicini hanno riferito che la quarantottenne, che era regolarmente intestataria del contratto d’affitto (dai primi accertamenti sembra che non ospitasse nessuno in casa e che vivesse da sola), si era sempre comportata correttamente; e mai nel recente passato, contrariamente ad alcune voci circolate ieri, si erano registrati interventi per liti o schiamazzi in quell’abitazione.  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro