Milano, trans costretta a prostituirsi: arrestata coppia di 25enni

A salvarla un messaggio che era riuscita a inviare alla madre

Violenza sulle donne

Violenza sulle donne

Sperava di aver trovato un lavoro in un centro massaggi, prima a Basilea e poi a Milano. Ma ha dovuto fare i conti con la delusione sfociata in incubo quando è stata costretta a prostituirsi. Vittima, una ragazza transgender di 22 anni, uomo sui documenti, di nazionalità romena, salvata grazie a un messaggio di aiuto che è riuscita a inviare alla mamma in Romania e anche dall’intervento del portiere dell’albergo di via Zuretti dove alloggiava insieme ai suoi sfruttatori, che ha percepito il suo malessere e ha chiamato il 112. Quando gli agenti del commissariato Greco-Turro, diretti dal vicequestore Antonio D’Urso, hanno aperto la porta della stanza d’hotel, la diciottenne è scoppiata in un pianto liberatorio. Arrestati i suoi presunti aguzzini: un uomo e una donna romeni di 25 anni, che dovranno rispondere di sfruttamento della prostituzione in concorso; indagata in stato di libertà una loro connazionale di 30 anni, transgender.

La storia inizia lo scorso gennaio quando, mentre vive in Romania, la diciottenne viene contattata dai tre che le propongono di lavorare in un centro massaggi in Svizzera. Lei accetta e il 22 gennaio parte per Basilea. Dall’aeroporto viene accompagnata da due cittadini albanesi (al momento ancora ignoti) in un appartamento: i due le sottraggono i documenti, la costringono a prostituirsi e a consegnare loro tutto il provento. Dopo diversi giorni, arrivano i due venticinquenni romeni che poi si spostano a Milano con la diciottenne; successivamente vengono raggiunti dalla complice e prenotano una camerad’albergo. Alla vittima consegnano un cellulare con una sim abilitata solo a ricevere le chiamate degli appuntamenti con i clienti (continua infatti a prostituirsi), senza connessione internet. Ma un giorno riesce a mandare un messaggio, collegandosi a una linea wifi cittadina libera, chiedendo aiuto alla madre in Romania: l’occasione si presenta quando viene accompagnata ad acquistare una carta sim da intestare a suo nome.

Lunedì della settimana scorsa la centrale operativa della Questura ha ricevuto una segnalazione dalla polizia romena: una donna quarantacinquenne segnalava il sequestro di suo figlio, dicendo che si trovava in un hotel di via Zuretti. La Volante del commissariato ha raggiunto l’albergo e poi la camera: ad aprire la porta è stato il venticinquenne; alle sue spalle, la vittima, che ha attirato l’attenzione mostrando delle escoriazioni che si era procurata in un momento di sconforto per provare a liberarsi. Presenti anche la donna della coppia e la complice trans. Sequestrati profilattici e 3mila franchi.

 

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